«Gira il mondo, parla a milioni di persone e non prende posizione su una delle cose più importanti. Sì, questo è sport, ma c’è anche un po’ di politica».
Kostyuk, la tennista ucraina in sfida contro Sabalenka durante il Roland Garros, non ha stretto la mano alla sua sfidante bielorussa. L’intesa tra le due giocatrici non c’è e il giornale spagnolo El Pais ha descritto quanto accaduto.
“Bielorussia, Ucraina, la guerra. Prima che inizi la partita, conclusa senza grosse complicazioni in favore della tennista bielorussa, 6-3 e 6-2 (1h 11m), Kostyuk si rifiuta di fare il consueto saluto di protocollo. Domina la freddezza assoluta. Poi, risolto l’ultimo punto, entrambe si ritirano e non arrivano neanche le congratulazioni finali. Non c’è stretta di mano. Solo fischi”.
Non è la prima volta che succede qualcosa del genere, perché Kostyuk aveva rifiutato di stringere la mano anche alla tennista bielorussa Azarenka, l’anno scorso e, due mesi fa, alla russa Victoria Gracheva.
La Kostyuk dichiara:
«E’ difficile per lei non esprimersi sulla guerra? Mi dispiace… Non so perché per lei sia una situazione difficile, lo dicono tutti da quando è iniziata la guerra e non vedo perché. C’è l’85% della popolazione russa che sostiene la guerra e non ha mai lasciato il Paese. Lei, che gira il mondo, che parla su tante piattaforme a milioni di persone in tutto il mondo, si sottrae alla responsabilità di avere un’opinione su una delle cose più importanti. Quindi non la odio, ma non la rispetto».
E ancora:
«Non ho mai detto che Sabalenka sostenga personalmente la guerra, ma la guerra c’era già da molto tempo e voi giornalisti dovreste chiedere a questi atleti, chi vogliono che la vinca. Non sono sicuro che direbbero l’Ucraina… Non ci siamo stretti la mano perché è russa. Non è una cosa personale. Non è un segreto il motivo per cui non l’ho fatto: quel Paese ha attaccato l’Ucraina… Sì, questo è sport, ma c’è anche un po’ di politica».
Anche la Sabalenka ha detto la sua:
«In campo, a causa del mio stile, sembro aggressiva, ma fuori cerco di essere positiva e mantenere ciò che è buono. Se qualcuno non mi apprezza o mi odia, posso capire. E’ una sua decisione, non credo che dovrei dimostrare se sono una brava persona o meno».
Ed ha aggiunto:
«L’ho detto molte volte: nessun atleta russo o bielorusso sostiene la guerra. Nessuno. Come potremmo? Se potessimo fermare la guerra lo faremmo, ma sfortunatamente la questione non è nelle nostre mani».