Sulla Gazzetta: «L’Inter arriva al top della condizione atletica e psicologica, nelle ripartenze è molto abile. Quindi: rubare palla e fiondarsi subito in verticale»
Sulla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi analizza la finale di Champions League fra Manchester City e Inter. Il 10 di giugno la grande sfide che sembra già scritta.
Dopo la prestazione sfoggiata a Manchester contro il Real Madrid del Re di coppa, alias Carlo Ancelotti, nell’aria si respira un po’ di paura. Il City ha rifilato 4 gol a Real su azioni proprie. Puro calcio di Guardiola che adesso ha più frecce al suo arco con Haaland centravanti. Ma Sacchi non è così sicuro che il destino dell’Inter sia già scritto:
“Tuttavia l’Inter non parte battuta. Tutt’altro. Aggiungo un dettaglio: se qualche mese fa, per ciò che stava mostrando in campionato, l’Inter aveva poche possibilità di salvare la pelle, adesso invece le opportunità le ha e non credo che siano poche. Questa crescita, nella quale bisogna riconoscere i meriti di Inzaghi, ha portato i nerazzurri a eliminare prima il Benfica e poi il Milan. E sempre con pieno merito. E di fronte a una squadra che vince con merito bisogna sempre levarsi il cappello. L’Inter arriva alla finale di Istanbul al top della condizione. Parlo di condizione atletica, ma anche psicologica. I nerazzurri hanno una rosa ampia e competitiva, i giocatori sono esperti e hanno ottimi valori tecnici. Insomma, stiamo parlando di una signora squadra. Se il City ha ricambi di grande spessore, anche l’Inter non scherza: Brozovic e Lukaku non sono partiti titolari nelle ultime due gare“.
Il risultato non è ancora scritto. Le finali bisogna giocarle con l’obiettivo di vincerle. Ognuno sfrutta al meglio le proprie qualità:
“Nelle ripartenze l’Inter è molto abile. Quindi: rubare palla e fiondarsi subito in verticale per trovare la difesa inglese mal posizionata. Mi aspetto di vedere una squadra che giochi in modo collettivo, i raddoppi di marcatura devono essere puntuali e precisi, serve compattezza tra i reparti per non concedere spazi al nemico. L’Inter ce la può fare soprattutto se avrà in testa le tre qualità fondamentali che servono per raggiungere il successo: altissime motivazioni, grande spirito di squadra e un gioco all’altezza della situazione“.