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Si fingevano pony express: così i pusher rifornivano di droga gli ultras della Curva Sud

Su La Repubblica Roma. Arrestati tre corrieri alla Garbatella. Tra di loro un noto pr di diverse discoteche di Ostiense

Si fingevano pony express: così i pusher rifornivano di droga gli ultras della Curva Sud
Db Reggio Emilia 13/02/2022 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Roma

A Roma sono stati arrestati tre spacciatori che gli inquirenti ritengono in contatto con il mondo degli ultras della Curva Sud giallorossa. Si fingevano pony express per rifornire di droga il settore del tifo romanista. La notizia è su La Repubblica Roma.

“Usavano come copertura una società di pony express. Ma oltre a consegnare pacchi, spacciavano droghe di ogni tipo: marijuana, hashish e cocaina destinate probabilmente alla movida di Ostiense, che ogni fine settimana attira migliaia di giovani, ma anche agli ambienti vicini alla curva Sud giallorossa. Ad arrestare i tre spacciatori romani, ritenuti dagli inquirenti in contatto con il mondo ultras, sono stati sabato sera i poliziotti del commissariato Colombo che li hanno fermati con 13 kg complessivi di sostanze stupefacenti nascosti tra i pacchi e i furgoni delle consegne”.

Un arresto arrivato dopo un appostamento di diverse ore, al termine del quale sono stati trovati più di 13 kg di droga tra hashish e marijuana.

I tre arrestati sono due 27enni che hanno dichiarato di lavorare per una società di consegne alla Garbatella e un noto pr della movida dirigente di calcio di una polisportiva dell’Appio Latino. Repubblica scrive:

“Gli investigatori sospettano che la droga, oltre ai locali della movida di Ostiense, potesse essere destinata agli ambienti della tifoseria giallorossa, con cui i tre sono in contatto, e alle piazze di spaccio dell’Appio e del Tuscolano, la roccaforte un tempo del clan Senese e poi di Fabrizio Piscitelli, Diabolik”.

I tre fermati sono stati trovati in possesso anche di due pistole.

Per i due 27enni l’autorità giudiziaria, in sede di convalida, ha disposto la misura degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico. Mentre per il pr, con un precedente per rapina, è stata decisa la custodia cautelare in carcere.

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