«De Laurentiis deve parlare a me del futuro. Lo scorso anno siamo arrivati terzi e siamo stati contestati fino in albergo»
Luciano Spalletti in conferenza stampa:
“Volevo vedere i tifosi del Napoli felici, quindi me la sono goduta. Siamo contenti per questo risultato, ma chi vive per lavorare come me non avrà mai questa dimensione di felicità, si pensa sempre al prossimo risultato. Chi lavora seriamente non ha tempo di essere felice. Dentro questo però c’è la mano di Maradona, c’è anche la sua mano per aver vinto con cinque giornate d’anticipo.
«La prima dedica va ai calciatori. Sono stati dei professionisti incredibili. Poi a tutta Napoli perché questa vittoria è per Napoli. Ai miei collaboratori, quelli che lavorano dietro le quinte e sono sempre sul pezzo dopo ogni vittoria e sconfitta, ai magazziniere, ai dottori, poi a Santoro, a Giuntoli che lavorano continuamente, alla società che è una di quelle sane e serie che ha fatto un grande lavoro. La squadra può avere un futuro importante. A mio fratello che non c’è più, alla famiglia che sono da due anni fuori di casa e mi aspettano quando torno dopo ogni due mesi. E’ un lavoro gratificante, si beneficia di tante cose ed è giusto un po’ di fatica.
Già l’anno scorso quando lottavamo per lo scudetto io dissi si può lottare e bisogna crederci, ma voi mi avete detto che ho osato troppo con i miei giocatori e che creavo difficoltà. Quest’anno mi dite che non credevo al risultato e De Laurentiis sì perché l’ha detto all’inizio. Ora De Laurentiis dice di voler vincere la Champions, ma è troppo facile così, dice sempre il massimo e casca sempre in piedi. Domandate ai calciatori cosa ho detto a loro al primo incontro. Lo scorso anno siamo arrivati terzi e siamo stati contestati fino in albergo. Nessuno ci credeva, nessuno ci metteva dentro le prime 4 posizioni. Sono venuto qui per vincere, perché sono venuto dopo Sarri, Ancelotti, Gattuso che anche ha vinto ed espresso un buon calcio. Io non faccio copia e incolla, io lavoro per arrivare a qualcosa.
Appena vedrò le facce dei tifosi del Napoli mi lascerò sicuramente andare di più alle emozioni. Io sono fatto male, penso al dispiacere della Champions di quest’anno e non ad uno dei tanti momenti felici.
Un’immagine che le resta di questa stagione?
“Di immagini ne ho tante, tanti risultati fatti per costruire questa mentalità e questa convinzione che si potesse osare per il grande risultato, è un punto di vista mio e sono il peggio di tutti. Ci sono i meglio? Io sono i peggio. Se penso a qualcosa penso al dispiacere della Champions e sono fatto male, questa roba qui ce la siamo lavorata e costruita in maniera corretta e probabilmente lì forse sono entrate in mezzo cose differenti, però il pensiero va lì perché sono abituato a lavorare. Devo fare qualcosa anche nel tempo libero, ma quelli fatti così vivono male, spero che tu sia differente”.
Incontro per il futuro? Siete il sesto monte ingaggi del campionato:
“Stasera volevo essere buono, quello che è il lavoro che ha fatto la società lì fa giurisprudenza, fa vedere a tutti come bisogna lavorare in maniera seria, corretta, questa società se c’è riuscita gli vanno fatti i complimenti. Ha costruito una buona squadra, che ha tutti i criteri e la fisionomia della squadra che può rivincere e si può ancora migliorare. Il tempo dei confronti non mi interessa, è il contesto dove nasci che fa la differenza”.
La gente di Napoli è fondamentale per noi, chiunque indossa questa maglia si sente ancora più bravo e forte grazie alla spinta di questa città. Questa gente ha visto Diego. Non possiamo essere al di sotto della bellezza che lui ha dimostrato facendo questo sport. Se non lotti questa maglia, non puoi vestire questa maglia. L’ultimo chilometro è sempre quello più difficile. De Laurentiis deve parlare a me del futuro”.