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Sticchi Damiani: «De Laurentiis? Secondo me la sua è stata una provocazione»

Il presidente del Lecce: «Pensare che si svendano i diritti Tv in base alla scelta dell’advisor conclusione un po’ frettolosa».

Sticchi Damiani: «De Laurentiis? Secondo me la sua è stata una provocazione»

Tante sono le voci venute fuori dall’Assemblea di Lega di oggi pomeriggio tenutasi a Roma. Anche il presidente del Lecce, Sticchi Damiani, si è soffermato sulla riunione avuta oggi fra presidenti e Serie A sulla questione relativa alla scelta dell’advisor. Non solo quello, però: il presidente del Lecce ha anche avuto una parola per la situazione che ha riguardato De Laurentiis, andatio via dall’assemblea prima della sua fine per alcune divergenze di opinioni.

Sticchi Damiani: «Le parole di Adl? Dovete chiedere a lui»

Sulla questione relativa al risultato dell’assemblea odierna, il presidente giallorosso ha affermato:

«Il fatto che sia stato scelto l’advisor è di per sé un passo molto importante. Ci sono poi i classici temi delle piccole squadre che magari non interessano a tutti. Ma oggi le tre neopromosse che già devono pagare uno scotto enorme sono le uniche tre che devono finanziare la Serie B col cosiddetto premio di solidarietà. Infatti, risulta incredibile che la Serie A aiuti la Serie B tramite le risorse messe dalle tre neopromosse, che sono le tre squadre più povere. Però queste sono le stranezze di questo calcio, noi cerchiamo di essere competitivi fino alla fine».

Il presidente del Lecce si è dedicato anche a rispondere alle domande sulla tensione venutasi a creare oggi in assemblea. In modo particolare, su quanto è successo con Aurelio de Laurentiis, fermo nella sua decisione di abbandonare la riunione prima della sua effettiva conclusione:

«Cosa intende De Laurentiis quando dice che si sta svendendo il calcio? Questo dovete chiederlo a lui. Secondo me è una provocazione, da qui a pensare che si svendano i diritti Tv in base alla scelta dell’advisor io credo sia una conclusione un po’ frettolosa».

Sticchi Damiani è sembrato seguire la linea della diplomazia come tanti altri presenti alla riunione, in perfetto contrasto con quanto invece ha espresso il presidente del napoli neo campione d’Italia.

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