L’egiziano Mohamed del Nantes si è rifiutato di scendere in campo. Anche i giocatori del Tolosa Aboukhlal, Diarra, Chaibi, Hamulic e Costa si sono opposti
La sfida tra Tolosa e Nantes è stata lo scenario di un grande caos, che ha portato al posticipo della partita, all’assenza di diversi giocatori e una rissa tra le alte sfere della società. La partita era già un clima nervoso e difficile da gestire a causa della situazione sportiva del Nantes: il club è a rischio retrocessione. Tutto è iniziato con le due squadre costrette a rinunciare ad alcuni giocatori per motivi di natura sociale, perché durante la trentacinquesima giornata di Ligue 1 era previsto che i giocatori indossassero maglie a supporto della comunità Lgbtq+. La partita, in ogni caso, sarebbe iniziata alle tre del pomeriggio.
L’attaccante del Nantes, Mostafa Mohamed, è stato il primo a rifiutarsi di scendere in campo. L’egiziano, infatti, ha preferito restare nel suo hotel, piuttosto che scendere in campo con i colori dell’arcobaleno. Come lui, anche i giocatori del Tolosa Aboukhlal, Diarra, Chaibi, Hamulic e Costa si sono opposti alla campagna di sensibilizzazione. Si tratta di un precedente importante.
Poco dopo, verso le 13:30 è scoppiata una rissa che ha coinvolto il direttore generale del Nantes, Franck Kita, e l’agente Mogi Bayat. I due sono stati divisi dal proprietario del club e padre di Kita.
Infine, il comunicato dell’Equipe, che ha completato la serie di brutte notizie per la Ligue 1: “Il calcio d’inizio di Tolosa-Nantes, previsto per le 15 di questa domenica, è rinviato alle 16:30 per decisione del prefetto. Le autorità sono state chiamate a causa di un pacco sospetto nel settore ospiti, il cui accesso è stato vietato al pubblico. I 150 tifosi del Nantes sono stati invitati a rimanere in macchina fino a nuovo avviso”.
Purtroppo, non è né il primo né l’ultimo episodio di violenza nel calcio di oggi.