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Anguissa: «Spalletti ha creato un Napoli perfetto, i suoi discorsi facevano venire i brividi»

A The Athletic: «Si mette nei panni dei giocatori. Ti incoraggia anche quando le cose non vanno bene. A Napoli esco poco»

Anguissa: «Spalletti ha creato un Napoli perfetto, i suoi discorsi facevano venire i brividi»
As Napoli 01/10/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Torino / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: esultanza gol Andre' Zambo Anguissa

The Athletic intervista Zambo Anguissa, il centrocampista del Napoli campione d’Italia. Di lui ha parlato anche Rudi Garcia. Il tecnico francese lo ha allenato ai tempi del Marsiglia.

Il centrocampista camerunense ha raccontato al quotidiano inglese la cavalcata scudetto:

«Solo una parola: incredibile. Non so se avete visto quando abbiamo giocato contro l’Udinese, ma dopo la partita tutto il campo era pieno di tifosi del Napoli. Pensavo ‘Oh mio Dio, stiamo giocando in trasferta e tutti i tifosi sono qui per noi’. La città era semplicemente fantastica, per come stavano festeggiando. Ho pensato: ‘Abbiamo fatto qualcosa di incredibile, sai?’».

«Non puoi uscire qui, i giocatori sono come dei. Grazie a Maradona e per tutto quello che lui ha fatto per questa squadra, a Napoli vanno pazzi per i calciatori. Quindi io resto a casa perché verrebbero a chiedermi foto, video… Ti danno tanto amore. A volte va bene, ma a volte non è facile».

The Athletic rivela che il Napoli aveva notato Anguissa quando era al Marsiglia grazie Maurizio Micheli. Nell’estate del 2021 è arrivato finalmente a Napoli:

«Volevo andare al Napoli e dimostrare loro che posso essere un grande giocatore. Sono davvero migliorato negli anni, perché un centrocampista oggi deve difendere, correre, avere resistenza, fare assist, segnare gol. Quando ero più giovane, segnavo molti gol e facevo molti assist. A un certo punto ho smesso di farlo perché mi concentravo maggiormente sui compiti difensivi, creando e gestendo l’equilibrio a centrocampo».

Il merito della crescita di Anguissa?

«Grazie a Spalletti. Mi piace l’uomo prima dell’allenatore. Ha sempre cercato di spingermi. A volte grida molto. Si interessava a me sempre: ‘Come sta la tua famiglia? Cosa hai fatto nel tuo giorno libero?’. Se un giocatore ha bisogno di un giorno per risolvere i problemi familiari, lo dà. Se capisce che il calcio è l’unica cosa a cui pensi, allora lui sa che sarai bravo anche in campo. Si mette nei panni dei giocatori. Ti incoraggia anche quando le cose non vanno bene e non incolpa i giocatori. Ti rassicura: ‘Non importa; la prossima volta lo faremo’. E questo ti motiva. Ho sentito raramente dei discorsi motivazionali come i suoi, ti fa venire i brividi quando parla».

Per Anguissa, Spalletti ha creato un Napoli perfetto:

«Siamo perfetti. Tutti hanno giocato per la squadra. Parlerò di qualcuno come Kvara o Kim Min-jae, sono più giovani di me ma rimangono umili. Volevamo vincere tutte le partite. Avevamo 15 punti di vantaggio e volevamo vincere di più. A volte hai un crollo nella stagione, ma non ci siamo arresi. Abbiamo visto che il sogno era possibile e non volevamo lasciar andare quei sogni».

Poi il camerunense parla del rapporto con Kvaratskhelia:

«Abbiamo parlato tanto. Gli ho detto: ‘Grazie a te, la Georgia può diventare un grande paese’. Ho preso l’esempio di Robert Lewandowski che gioca per la Polonia. Ho detto: “Non aver paura di esprimerti, gioca a calcio”. Kvara mi piace molto, non solo come giocatore. Lavora, chiede consigli, ha fame di vittoria ed è un calciatore impressionante. Puoi contare su di lui in campo. Quando giochi, vuoi solo dargli la palla perché quello che fa è fantastico. Lui continua a lavorare, lavorare, lavorare; prova a dare il massimo per la squadra. Ti parla sempre: ‘Devo fare questo, oppure questo. Cosa ne pensi di questo?’».

E sul rapporto con Osimhen:

«Quando sei un attaccante è difficile, perché tutti si aspettano gol da lui. Sono contento di vederlo segnare tanto. All’inizio di questa stagione, mi ha detto: ‘Penso che possiamo vincere lo scudetto’. Gli ho detto che sarebbe stato difficile. Ma mi ha risposto: ‘Fidati di me, farò del mio meglio per questa squadra per vincere questo scudetto’. Si è avverato. È un grande amico».

 

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