Alla Gazzetta: «L’affetto e la riconoscenza verso Paolo ci saranno sempre. Ai tifosi chiedo di mostrare maturità e di restare uniti».
Baresi è ancora oggi una delle bandiere del Milan. Insieme a Maldini, rappresenta il grande muro rossonero. Baresi è il difensore che ha raccolto la stima e l’ammirazione di Maradona, l’amore dei tifosi ed è stato uno dei pilastri per il Maldini che tutti conosciamo. La Gazzetta dello Sport ha intervistato l’eterno numero sei rossonero in merito ai cambiamenti recenti della dirigenza:
Le parole di una bandiera all’altra bandiera di Milano.
«L’affetto e la riconoscenza verso Paolo ci sarà per sempre. Ai tifosi, che immagino si sentano un po’ amareggiati e smarriti in questo momento, dico che bisogna sempre pensare al bene della società e del club. Solamente se resteremo uniti, partendo dalla squadra che è il motore di tutto. Insieme a tutti gli altri che operano nel mondo Milan, lavoreremo in un’unica direzione così da poter raggiungere gli obiettivi che tutti desideriamo. Ai tifosi chiedo ancora una volta di mostrare la maturità che hanno sempre dimostrato in passato e di sostenere la squadra con grande passione, perché solamente insieme potremo raggiungere grandi successi».
Sulle parole di Furlani
«Sì, l’obiettivo è quello. La proprietà lavorerà per rinforzare la squadra, in quanto è consapevole dell’importanza di gestire un club come il Milan, per rimanere protagonisti e competitivi. Non dobbiamo essere prevenuti, bisogna pensare che la proprietà ha fatto un investimento importante con la consapevolezza del valore di questa società. Il Milan è un grande club, ha una grande storia e, come ha detto il nostro ad, le ambizioni non cambiano. Dobbiamo impegnarci al massimo per continuare il percorso positivo di questi ultimi anni».
Baresi su Ibrahimovic nuovo dirigente
«La squadra deve essere consapevole che è il motore di tutto. Ogni giocatore ha la responsabilità di vestire questa maglia e il pensiero deve essere quello di dare sempre il meglio in campo. La società li metterà sicuramente nelle condizioni migliori per farlo. Per quanto riguarda la gestione del dopo Maldini, la società si sta già muovendo di conseguenza, mettendo a disposizione tutte le energie e gli strumenti per poter far sì che la squadra lavori serena e abbia l’obiettivo di pensare al campo. La figura di Ibrahimovic, la sua personalità, è sicuramente stata importante in questi anni, ma non so cosa farà in futuro. Il suo addio ha emozionato tutti, e anche il cuore di un duro come lui si è sciolto davanti al grande affetto, meritato, che il popolo rossonero gli ha dimostrato».
Sul possibile modello americano
«Ho vissuto tante proprietà dopo aver smesso di giocare, con dinamiche diverse, ma credo si debba sempre avere rispetto delle strategie e delle idee che il management vuole portare. L’importante è il bene comune nel nome del Milan. Ogni proprietà può avere le proprie strategie, i propri modelli, ma sicuramente se lavoreremo in sintonia tutti insieme potremo raggiungere gli obiettivi che vogliamo».
Sul ruolo di Pioli
«Io credo che Pioli abbia sempre mantenuto un colloquio sereno con la dirigenza del club, avendo sempre la libertà di esprimere in ogni occasione le proprie idee, anche con Maldini e Massara. Credo che questa relazione si rafforzerà in quanto Pioli conosce meglio di tutti le esigenze della squadra, i giocatori che ha a disposizione e dove ci sia bisogno di migliorare. Potrà essere un valore aggiunto».