ilNapolista

Brescia-Cosenza: giocatori minacciati con coltelli, auto in fiamme e otto poliziotti feriti

Al Rigamonti scene di follia nel ritorno del playout di Serie B. Fumogeni dalla curva, sospensione della partita e scene di guerra per tutta la serata

Brescia-Cosenza: giocatori minacciati con coltelli, auto in fiamme e otto poliziotti feriti

Le scene che si sono viste ieri sera al “Mario Rigamonti” di Brescia hanno fatto il giro del mondo. Dopo il gol dell’1-1 del Cosenza nel ritorno del playout di Serie B si è scatenato l’inferno. Lancio di fumogeni dalla curva dei tifosi, l’arbitro Massa costretto a richiamare le squadre nel tunnel, la sospensione. Dopo di che, gli scontri fra i tifosi e le forze dell’Ordine, subentrate in campo dopo l’interruzione del match. Un clima di guerra che è proceduto per tutta la serata, venendo calmato solo alle due di notte. Il risultato sono state alcune macchine date alle fiamme e le parole del sindaco di Brescia Castelletti, desideroso di vedere i responsabili pagare le conseguenze.

Brescia nel caos, la ricostruzione dei fatti

Ciò che è accaduto ha dell’incredibile, se non altro vedendo la velocità con cui tutto è degenerato. Si parte dal 95esimo minuto, quando il Cosenza segna la rete dell’1-1 con Meroni. In virtù dell’1-0 dell’andata per i calabresi, quel gol segna la fine della Serie B per il Brescia e la sua retrocessione in C. Da quel momento in poi, i tifosi locali perdono letteralmente la testa. Inizia un fitto lancio di fumogeni verso il campo e il settore ospiti, con l’arbitro Massa che è costretto a interrompere il match. La voglia è comunque quella di terminare l’incontro, ma subito dopo l’invasione di campo degli ultras porta i giocatori di entrambe le squadre a scappare negli spogliatoi. Ne nasce uno scontro durissimo fra tifo organizzato bresciano e forze dell’Ordine che si sposta anche fuori dal “Rigamonti”. A quanto si è venuto a sapere alcune macchine sono state date alle fiamme. Tra queste, c’è anche quella del terzino del Brescia Huard. La tensione è rimasta alta fino alle due, quando la Polizia è finalmente riuscita a calmare gli animi.

Adesso si attendono i provvedimenti della Figc

Non è ancora chiaro quali saranno le decisioni in merito da parte della Figc. Appare tuttavia scontata una lunga squalifica del campo del Brescia, con impossibilità per i tifosi di seguire le partite dei biancoblu lombardi almeno nella prima parte della prossima stagione. Parole dure sono arrivate dal segretario generale del sindacato di Polizia, Domenico Pianese, il quale ha dichiarato riguardo gli scontri:

«Quanto accaduto in occasione della partita di ritorno dei play out a Brescia è gravissimo e inaccettabile. Otto colleghi poliziotti, cinque del reparto di Padova e tre del reparto di Milano, sono rimasti feriti e uno di loro dovrà essere operato oggi per la frattura riportata a una gamba. Ancora una volta, evidentemente, dei criminali travestiti da tifosi confondono lo sport con la violenza. La nostra solidarietà oggi va a tutti i colleghi che hanno fronteggiato con grande professionalità e spirito di servizio, fino a tarda notte, la follia che si è scatenata dentro e fuori lo stadio Rigamonti».

Calciomercato.com scrive che gli ultras hanno invaso il campo minacciando i giocatori con bastoni e coltelli.

“Paura allo stato puro pure per i componenti delle due squadre, i rispettivi staff tecnici e i familiari, rifugiatisi in fretta e fuori nella pancia dello stadio per sfuggire alla rabbia senza controllo degli ultras, autori di una vera e propria invasione e addirittura di minacce sul campo nei confronti di alcuni calciatori con tanto di bastoni e coltelli in mano”.

Il presidente della Lega Serie B, Mauro Balata, ha espresso in una lettera le sue riflessioni.

“Premetto che quanto accaduto a Brescia è sotto ogni profilo ingiustificabile e va condannato con forza. Sono però avvilito e profondamente scosso. In 6 anni, circa, di presidenza non vi erano mai stati episodi di violenza come quelli ai quali abbiamo assistito giovedì sera allo stadio Rigamonti. Anzi la nostra categoria si è sempre distinta nei report stagionali per l’assenza di aggressioni e discriminazioni. Oggi mi sento sconfitto. Mi interrogo e credo che lo dobbiamo fare tutti sul perché possano verificarsi situazioni di tale violenza in occasione di un evento sportivo che dovrebbe generare gioia. I calciatori di entrambe le squadre hanno dato tutto in campo. Poi è ovvio che una delle due esca sconfitta. Ma la sconfitta fa parte dello sport, ne è una componente essenziale. Deve essere accettata come un momento del percorso sportivo di ogni squadra, di ogni atleta, di ogni società. Tutti vivono di vittorie e di sconfitte. Tutti devono affrontare queste situazioni con coraggio e con rispetto per se stessi e gli altri. La sconfitta porta con sé quella esigenza di riflettere, di fare autocritica, è una condizione che unisce e che sprona a fare sempre meglio. E’ anche e soprattutto attraverso le sconfitte che si diventa più forti, anche nella vita. L’amore per la propria squadra non può mai essere violenza perché la violenza è la negazione dell’amore. Voglio manifestare la mia vicinanza a tutti, vincitori e sconfitti, a tutti coloro che giovedì sera hanno sofferto e provato paura e sconforto, alle due società, ai tantissimi e veri tifosi e appassionati delle due squadre, agli addetti ai lavori e alle forze di polizia impegnati nel contenere la follia e che hanno rischiato per la loro incolumità, ma voglio anche capire e affrontare questa situazione direttamente con le istituzioni della città e con tutti coloro che hanno buona volontà, profondo senso del rispetto e amore vero per lo sport anche quando si perde. In modo da aprire un dialogo affinché quanto sia accaduto non sia dimenticato con l’esaurirsi dell’emotività del momento ma al contrario diventi occasione di riflessione e confronto. Solo in questo modo potremo evitare altri, simili, episodi”.

ilnapolista © riproduzione riservata