A Rai Gr Parlamento: «Il Milan non lo ha mai chiesto, ma se dovessero arrivare altre squadre noi siamo pronti ad ascoltarle. Chi arriva per primo ha più possibilità di chiudere».
L’amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha rilasciato alcune dichiarazioni a ‘La Politica nel Pallone’, trasmissione di Rai Gr Parlamento. Carnevali è tornato a parlare del futuro di Davide Frattesi dicendo che l’Inter è la società che si è mossa prima per il giocatore e dunque ha più possibilità di concludere l’affare. Carnevali ha anche dichiarato che il Sassuolo non ha mai incontrato il Milan.
«L’Inter è la società che si è mossa per prima, ma sta facendo le proprie valutazioni. Ovviamente non mancano le opportunità sul tavolo. Personalmente non ho mai incontrato il Milan, ma se dovessero arrivare altre squadre noi siamo pronti ad ascoltarle. Credo che chi arrivi per primo abbia più possibilità di chiudere la trattativa».
Carnevali ha ribadito la richiesta economica del Sassuolo per Frattesi, ovvero 40 milioni di euro. Ed ha aggiunto che l’amicizia con Marotta conta fino ad un certo punto:
«La nostra richiesta rimane di 40 milioni di euro. Ciò non vuol dire che non siamo interessati a valutare giovani, in ogni trattativa si prova ad ascoltare tutto. L’amicizia con Marotta conta relativamente. In trattative così importanti ognuno cerca di ottenere il massimo per il proprio club».
Per quanto riguarda le tempistiche dell’affare, Carnevali ha dichiarato:
«Vorremmo chiudere prima di andare in ritiro, quindi nei primi dieci giorni di luglio. Il giocatore vuole andare in un top club, ma noi pretendiamo che ci siano le condizioni che riteniamo giuste».
Carnevali sulla seconda squadra:
«Noi siamo pronti per fare la seconda squadra ma questo è un progetto che per quest’anno stiamo abbandonando. Purtroppo non ci sono le condizioni per poter essere ammessi al campionato di Lega Pro. Noi vogliamo cercare di promuovere il Calcio italiano, questo è un danno enorme, se andiamo avanti con questo modus operandi rischiamo che le seconde squadre ci saranno tra chissà quanti anni. Io spero che la federazione possa in tempi brevi rivedere questo sistema sennò rischiamo di fare un grave danno al Calcio italiano».
Infine sul mercato:
«Sono contrario al calciomercato con il campionato in corso. Ci si riduce sempre all’ultimo, il nostro calcio ha bisogno di programmazione, dobbiamo sapere quello che dobbiamo fare, se arriviamo sempre in modo frenetico negli ultimi giorni di mercato vuol dire che abbiamo sbagliato qualcosa. Nelle prime giornate si rischia di avere giocatori che non hanno la testa per giocare o pensano ad altre cose. È un problema, non capisco perché dall’alto certe regole non vengono riviste».