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Decaro: «La Smorfia? Finì perché Troisi voleva sperimentare e né io né Lello potevamo essergli utili»

A La Repubblica: «Tutte le separazioni sono dolorose. Eravamo ragazzi. E tra di noi c’era un top player. Massimo voleva indagare il rapporto di coppia, l’amore».

Decaro: «La Smorfia? Finì perché Troisi voleva sperimentare e né io né Lello potevamo essergli utili»
Italian Director Ettore Scola (R) jokes with French actress Marina Vlady (C) and Italian actor Massimo Troisi (L) during the 42th Cannes International Film Festival, where Scola presents his movie "Splendor", on May 14, 1989. AFP PHOTO AFP (Photo by AFP)

La Repubblica intervista Enzo Decaro. Ha fatto parte de La Smorfia con Massimo Troisi e Lello Arena.

È vero che fu lei a convincere Troisi e Arena a partire per la prima tappa del viaggio, verso Roma?

«Quanto mi piacerebbe rispondere di sì. Ma nunn’è over. A Napoli ci venne a vedere Enrico Fiore, principe tra i critici teatrali. Ci disse: “Ma voi dovete andare a Roma, dove fanno il ca-ba-ret!”. Troisi gli si avvicinò e chiese: “Scusate dottò, ma è una cosa buona questo cabaret?”. “A-s-s-o-l-u-t-a-m-e-n-t-e”, replicò Fiore. Io ero semplicemente il più intraprendente e organizzai il viaggio a Roma».

Verso La Chanson, il locale di Marcello Casco. De Caro racconta:

«Ci arrivammo un lunedì, non c’era nessuno. Massimo si avvicina a Casco, gli dice: “Il cabaret, Roma… ma qua non ci sta nessuno, facite a famme comm e nuje”. Casco ci spiegò che non c’era nessuno perché il lunedì era il giorno di chiusura. Ci fece provare. E da lì partì tutto».

Verso la gloria e oltre.

«Facendo le stesse cose passammo in un attimo dal non poter far fronte all’affitto a essere addirittura pagati».

La fine de La Smorfia: un trauma? Decaro:

«Lo sono tutte le separazioni. La somma delle nostre età di allora è leggermente inferiore alla mia di adesso. Eravamo ragazzi. E tra di noi c’era un top player. Massimo voleva sperimentare altri linguaggi, indagare il rapporto di coppia, l’amore, l’universo femminile. E con tutta la buona volontà né io né Lello Arena potevamo essergli utili in quel contesto…».

Decaro è stato tra i promotori della laurea honoris causa a Troisi.

«Massimo era ed è un pensatore».

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