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E’ morto Silvio Berlusconi, il mattatore del calcio e della politica italiana

Repubblica: nell’ultimo cinquantennio non c’è stato un giorno in cui il suo nome non sia stato evocato, in tv, sui giornali, in Parlamento, nei bar, allo stadio

E’ morto Silvio Berlusconi, il mattatore del calcio e della politica italiana
1989 archivio Storico Image Sport / Milan / Arrigo Sacchi-Silvio Berlusconi / foto Imago/Image Sport

E’ morto Silvio Berlusconi. Il mattatore degli ultimi 50 anni di politica e calcio italiani si è spento a 86 anni in seguito ad un improvviso aggravamento delle sue già precarie condizioni di salute. Repubblica scrive: “Si fa fatica ad immaginare un’Italia senza Silvio Berlusconi. È stato l’Arcitaliano per eccellenza. Se n’è andato oggi a 86 anni dopo un’esistenza da mattatore assoluto. Nell’ultimo cinquantennio non c’è stato un giorno in cui il suo nome non sia stato evocato, in tv, sui giornali, in Parlamento, nei bar, allo stadio; “il Berlusca” ha spaccato l’opinione pubblica come una mela. Impresario edile, tycoon televisivo, presidente del Milan e poi del Monza, fondatore di un partito chiamato Forza Italia, tre volte premier, imputato in processi clamorosi. Tutto in lui è stato eccessivo, figlio di una dismisura. A un certo punto la sua popolarità è stata tale da essere identificato, nel mondo, con l’italiano tout court”.

Berlusconi, scrivono i giornali nelle cronache, è morto alle 9.30 di stamattina dopo essere stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano. Al suo capezzale Paolo Berlusconi e i figli Marina, Eleonora, Barbara e Pier Silvio.

Il leader di Forza Italia era ricoverato da venerdì scorso e soffriva di una leucemia mielomonocitica cronica.

Al di là dei giudizi di merito, la sua storia ha cavalcato quella italiana per mezzo secolo, incidendo profondamente nel tessuto sociale e politico del Paese. La sua “discesa in campo” del 1994 arrivò come conseguenza più o meno diretta dei successi in campo sportivo e televisivo.

Il primo approccio al mondo dello sport, ricorda la Gazzetta dello Sport, coincide con l’acquisizione dei diritti per la trasmissione del Mundialito che a San Siro vede in campo Milan, Inter, Santos, Feyenoord e Penarol. Nel 1982 il gruppo si allarga con l’acquisto di Italia 1 dall’editore Edilio Rusconi e di Rete 4 nel 1984 dal gruppo editoriale Arnoldo Mondadori Editore (all’epoca controllato dall’editore Mario Formenton).

Il 20 febbraio 1986 Berlusconi salva il Milan dal fallimento, acquistandolo da Giussy Farina. Con lui vince 8 scudetti, una Coppa Italia, 7 Supercoppe italiane, 5 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 5 Supercoppe Uefa e una Coppa del mondo per club, per un totale di 29 trofei ufficiali in 31 anni.

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