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Gravina e i diritti tv Serie A: «ci eravamo illusi che i risultati delle italiane in Coppa avrebbero dato appeal»

Il presidente Figc fa i conti con la realtà: «Dobbiamo chiederci se sia giusta la qualità del prodotto che noi offriamo»

Gravina e i diritti tv Serie A: «ci eravamo illusi che i risultati delle italiane in Coppa avrebbero dato appeal»
As Roma 09/02/2023 - Assemblea straordinaria elettiva di Lega Pro / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Durante il Consiglio Federale, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato delle proposte per i diritti tv della Serie A, dichiarando:

«E’ chiaro che l’offerta debba essere direttamente proporzionale anche alla qualità del prodotto che viene messo sul mercato. Tutti pensavamo, forse ci eravamo un po’ illusi, che i risultati delle squadre italiane avrebbero dato un appeal. Ma la domanda che ci dobbiamo porre sul made in Italy, che l’Italia ha perché ha una forza scolpita nella storia, è se sia giusta la qualità del prodotto che noi offriamo. Su questo probabilmente dobbiamo fare una riflessione su un progetto molto più ampio e complesso. Noi viviamo all’80% sulle revenue collegate ai diritti. Dove il nostro mondo, quello legato alla Figc e tutte le componenti per caduta, siamo soci di minoranza, in base alla legge Melandri. Un danno alla Lega Serie A è un danno a tutto il sistema calcio. Noi non solo tifiamo ma vogliamo essere protagonisti in questo percorso. Siamo disponibili a discutere con la Lega di A assegnandogli delle Golden share e tutto quello che la Lega ritiene opportuno per migliorare la qualità di questo prodotto».

Sul calciomercato delle squadre arabe, ha commentato:

«Non è uno spot carino. E il calcio, non essendo escluso dal fenomeno della globalizzazione, è soggetto a tensioni di mercato continui a livello internazionale. Dispiace che si segua solo il flusso di denaro. Si sta perdendo il radicamento al territorio e l’appartenenza ai club. C’è un mercato di soggetti che hanno voglia di veicolare sempre di più gli atleti, sganciandoli da impegni contrattuali a fronte di vantaggi economici. Questo fa saltare gli schemi. Per chi, come me, ama la dimensione del mondo diversa da quella economica e che è quella che ci sta dando forza di progettualità in questo periodo è chiaro che questo non è un percorso che condivido, ma purtroppo bisogna tenerne conto».

Sugli Europei Under 21 e l’introduzione del Var dopo Francia-Italia, Gravina ha affermato:

«Dopo Francia-Italia non c’è stata nessuna trattativa, ma solo una riflessione mia personale che ho fatto con ragazzi e addetti ai lavori. Non potevo lasciar cadere come se fosse un fatto personale legato alla nostra Nazionale. Mi sono posto un tema oggettivo perché l’Italia, o qualunque altra squadra, dai quarti non ha più la possibilità di recuperare con altre gare essendo ad eliminazione diretta. Mi sono permesso di fare una riflessione con gli organi competenti; c’era già un’idea, ma andava sollecitata».

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