Il giocatore bianconero è in vacanza: spariti soldi, gioielli e trofei. Prima di lui era capitato a Kaio Jorge, gli inquirenti pensano si tratti della stessa banda
“Una cosa è certa: c’è una banda di ladri che ha preso di mira i calciatori della Juventus“.
Lo scrive La Stampa, raccontando del furto nella villa di Moise Kean, attaccante bianconero. Da due settimane, Kean è in vacanza in Costa d’Avorio: i ladri si sono introdotti in casa sua forzando una finestra del primo piano e gli hanno portato via soldi, gioielli e, forse, anche alcuni trofei.
“I malviventi, dopo aver forzato una finestra al primo piano, sono riusciti ad entrare nella sua casa di via Bocca, zona pre collina, dove poi hanno portato via soldi, gioielli e, probabilmente, anche alcuni trofei vinti da Kean ed effetti personali dell’attaccante bianconero con un passato al Paris Saint Germain. Il valore del bottino resta comunque da quantificare. La banda – almeno due o tre persone secondo gli investigatori – ha anche trovato la cassaforte che, però, era vuota”.
Probabilmente, scrive La Stampa, Kean ha ascoltato alla lettera l’appello lanciato ad inizio giugno dal suo compagno di squadra, il brasiliano Kaio Jorge, al quale i ladri hanno rubato addirittura un Range Rover. Kaio Jorge aveva ammonito i compagni:
«Quando partite per le vacanze, non lasciate soldi e gioielli in casa».
Ad accorgersi del furto in casa di Kean è stata la domestica, ieri mattina, intorno alle 9,30. La donna ha chiamato il 112 e i carabinieri intervenuti sul posto hanno iniziato le indagini, acquisendo anche le immagini girate da diverse telecamere che sorvegliano la zona.
La Stampa scrive:
“Ora le indagini dell’Arma si incroceranno con quelle che sta effettuando la squadra mobile della polizia, intervenuta dopo il raid nella dimora del calciatore brasiliano Kaio Jorge, fermo da mesi per un infortunio. Per gli inquirenti, però, i ladri non prenderebbero di mira esclusivamente le case dei calciatori della Juventus. Ma sceglierebbero con molta oculatezza i loro obiettivi. Posti isolati, spesso non difesi da sistemi di allarme. Dimore abitate da persone facoltose che, quando la banda decide di effettuare le razzie, non si trovano in casa. Forse con il prezioso aiuto di un basista”.