È iniziata una corsa all’oro in cui tutti cercano di cavalcare l’onda, i biglietti sono saliti alle stelle (fino a 1100 euro per l’esordio dell’argentino)
All’arrivo di Messi in Florida ha scatenato una sorta di isteria collettiva a Miami che parte da North Beach, una zona di Miami dove risiede una nutrita comunità argentina.
L’annuncio di Messi all’Inter Miami come scrive Abc, “è stato un terremoto per Miami e per tutto il football americano“. E, a leggere le testimonianze raccolte dal quotidiano spagnolo, non sembra un’esagerazione.
“I biglietti per vedere la squadra sono saliti alle stelle. Fino ad ora, c’erano biglietti in piedi tra 20 e 30 dollari (18-27 euro). Per la prima partita casalinga di Messi, il 21 luglio contro il Cruz Azul, il biglietto più economico ora costa più di 1.200 dollari (1.100 euro)“.
E questo è “solo” l’aspetto economico più tangibile che è mutato da quando Messi ha chiarito il suo futuro.
“Con Messi a Miami è iniziata una corsa all’oro in cui tutti cercano di cavalcare l’onda: il negozio di tatuaggi ‘Respect the Crab’ taglia e incolla l’immagine di Messi sui suoi social network; la clinica dentale Deluxe fa lo stesso, ma include sua moglie e i suoi figli nell’immagine; il ristorante ‘Flanigan’s’ ricrea l’idolo che beve da uno dei suoi bicchieri; ‘Sushi Maki’, un locale giapponese ritrae il calciatore che corre nel suo locale con il claim «quando Messi trova il suo nuovo posto preferito per il sushi a Miami»“.
Il contratto di Messi non include solo uno stipendio astronomico ma contempla quote di proprietà del club che negli anni aumenteranno, una percentuale sulle vendite dei prodotti Adidas legati alla Mls e una percentuale sui diritti tv del campionato americano (detenuti da Apple). “L’attività economica che Messi scatenerà a Miami – visite, sponsorizzazioni, reputazione – è ancora difficile da calcolare“.
In fine la presa di coscienza che forse anche tentare l’impensabile non assicura il successo. È già accaduto con Pelé ai Cosmos:
“Messi sarà anche il volto dell’ultimo tentativo, forse il più importante, di far decollare il calcio negli Usa. Sembrava che sarebbe successo negli anni Settanta, quando Pelé firmò per i Cosmos a New York e gli stadi di tutto il paese si riempivano per vedere ‘O Rei’. E ‘ durato quanto la fizz in una bottiglia di champagne“.