Trentatré anni dopo, l’allenatore ha riportato il Cagliari in Serie A: “La sua storia sembra un romanzo ben fatto, con vere emozioni, lontano dal clamore”.
“E se la culla del Romanticismo in Italia non fosse a Verona, la città di Romeo e Giulietta, ma a Cagliari?”.
Inizia così l’articolo che L’Equipe dedica a Claudio Ranieri, che a 71 anni ha ritrovato il Cagliari a fine dicembre, 32 anni dopo averlo lasciato e lo ha riportato in Serie A in una rocambolesca partita, ieri sera, grazie ad un gol nei minuti di recupero segnato da Pavoletti, contro il Bari. “Una spettacolare rimonta in campionato“, la definisce il quotidiano francese, che ripercorre il campionato della squadra sarda.
“Al termine di una partita serrata, sotto una pioggia battente e mentre i tifosi del club pugliese stavano iniziando a festeggiare la loro ascesa, Leonardo Pavoletti, che era entrato 5 minuti prima, ha liberato un intero club, un’intera città, un’intera isola segnando il gol della risalita al 94° minuto. Trentatré anni dopo aver riportato il club nell’élite, Ranieri lo ha quindi nuovamente promosso”.
L’Equipe continua:
“La sua storia sembra un romanzo ben fatto, con una vera emozione, lontano dallo scintillio. Ranieri ha lottato, spesso, ha vinto, a volte, e ha attirato rispetto per la sua eleganza e il suo sorriso. Con più di 1.000 partite da professionista in panchina, l’italiano ha avuto più esperienze di successo che fallimenti”.
Una di queste è stata il Leicester vittorioso in Premier League nel 2016 contro ogni pronostico.
Ma la carriera di Ranieri è stata costellata anche di difficoltà, che hanno reso i suoi successi ancora più preziosi. Ecco perché ieri sera, dopo la vittoria, è scoppiato a piangere.
L’Equipe raccoglie la testimonianza di Mohamed Sissoko, che lo ha conosciuto al Valencia e poi alla Juventus:
«Ho solo bei ricordi di lui. È stato l’allenatore che mi ha fatto crescere come calciatore ma soprattutto come uomo. Claudio è una persona molto, molto bella. Nonostante la sua età e con tutta l’esperienza che ha, può ancora dare molto al calcio».
Una volta che le emozioni si sono calmate, ieri sera, Ranieri ha detto:
«A volte non sono stato molto intelligente, come con la Roma e con il Leicester dove sono rimasto anche se le squadre non erano più all’altezza».
L’Equipe scrive:
“Tutte le belle storie hanno una fine. Resta da vedere quando arriverà”.