Negli States misurano i giocatori con le scarpe: più alti sono meglio è per il marketing. Ma Durant se l’abbassava per questioni di ruolo

SAN ANTONIO, TX - JUNE 24: Victor Wembanyama #1 of the San Antonio Spurs poses for a portrait on June 24, 2023 at the AT&T Center in San Antonio, Texas. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, user is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Mandatory Copyright Notice: Copyright 2023 NBAE Michael Gonzales/NBAE via Getty Images/AFP (Photo by Michael Gonzales / NBAE / Getty Images / Getty Images via AFP)
Victor Wembanyama è partito dalla Francia che era alto 2 metri e 21 centimetri. E’ arrivato negli Stati Uniti, attesissima prima scelta al Draft Nba, e ora è alto 2 metri e 25. Una crescita miracolosa.
E’ la magia del marketing, come spiega un pezzo di Rmc. In Nba, le franchigie sono abituate a misurare i giocatori con le scarpe. Altrove ovviamente no. Una differenza culturale, ma non solo. Misurare i giocatori con le scarpe fa guadagnare centimetri spendibili al mercato dell’immagine. Wembanyama è già al centro di una mania quasi senza precedenti nella storia del basket. Annuncialo alto 2,25 e fenomeno assumerà proporzioni ancora maggiori.
Per quanto sorprendente possa sembrare, essere troppo alti non è sempre considerato un vantaggio nel basket. Secondo le informazioni di Le Parisien, l’entourage di Wembanyama ha scelto da tempo di restare sul il vago riguardo alla sua altezza, per non impensierire troppo le franchigie Nba, sempre caute nel reclutare un colosso di oltre 2,15 a causa dei possibili problemi fisici.
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