Se Raspadori ha superato il test a pieni voti, Lobotka è stato il peggiore: parlare il napoletano non fa per lui.
Il videogioco basato sulle criptovalute sportive Sorare, insieme alla pagina Instagram Calciatori Brutti, ha realizzato un gioco con alcuni calciatori del Napoli, per verificare chi conoscesse meglio i detti napoletani.
Tra i protagonisti, Giacomo Raspadori che si è dilettato con “M’è ‘picciato ‘o core e po’ te ne vaje ‘n’ata vota ancora” (“Mi hai acceso il cuore e poi te ne vai di nuovo”) e “Nun te preoccupè, guagliò, ce sta ‘o mare fore”, sigla della famosa serie tv Mare Fuori, riuscendo nell’impresa.
Al terzino algerino Zedadka è toccato: “T’aggia ‘mparà e po’ t’aggia perder” (“Ti devo insegnare e poi ti devo perdere”) e “Ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja” (“Ogni scarafaggio sembra bello alla propria madre”) , riuscendo anche lui a passare il test.
L’ultimo è stato Lobotka, che con “Pittaml’ ‘nziem’ stu futur‘” (“Dipingiamo insieme questo futuro”) è stato bocciato al test di napoletano.
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