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Old Henry, finalmente un western che non è inguardabile, anzi

Su Netflix. Il film è scritto e diretto bene da Potsy Ponciroli che ha cultura del genere e gode della fotografia crepuscolare di John Matysiak.

Old Henry, finalmente un western che non è inguardabile, anzi

Non sappiamo spiegare perché amiamo i film western, forse perché da ragazzi siamo stati iniziati a leggere i Tex Willer, eppoi abbiamo continuato con i Ken Parker… In definitiva crediamo che ad attirarci sia il luogo narrativo del genere: quel territorio avventuroso dove l’epica ha ancora una sua cittadinanza senza ridursi al patetico. Quando abbiamo visto che Netflix ci proponeva “Old Henry (2021)” ci siamo catapultati nella visione: oramai fanno solo pochi film western e quasi sempre sono prodotti inguardabili, ma non questo.

Henry McCarthy (Tim Blake Nelson) è un uomo tranquillo che in Oklahoma ha una sua fattoria dove con il figlio quindicenne Wyatt (Gavin Lewis) coltiva la terra ed alleva maiali. Ma l’improvviso arrivo nella sua terra nascosta di Curry (Scott Haze), un uomo ferito con una borsa piena di soldi lo catapulta in mezzo ad una tempesta posta in essere da ambigui sceriffi guidati da un losco Ketchum (Stephen Dorff).

Chi si nasconde veramente sotto l’identità mansueta di Henry? Come mai Wyatt sente questo richiamo a provare l’avventura lontano da casa? Che relazione c’è tra Curry ed il vecchio Henry? Tutte domande che troveranno risposta in un disvelamento da commedia greca prima della battaglia finale.

Il film è scritto e diretto bene da Potsy Ponciroli che ha cultura del genere e gode della fotografia crepuscolare di John Matysiak.

“A volte non è facile raccontare cos’è un uomo ed i suoi tanti modi di essere (O H.)”. Sì, a volte sì…

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