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«Se non si fa male Djokovic vincerà tutti gli Slam per altri due anni» (Telegraph)

“Al momento non c’è nessuno che lo possa battere, su 5 set. Lo dicono i dati. Per quando sarà pronto Alcaraz Djokovic starà pensando di arrivare a 30 Slam”

«Se non si fa male Djokovic vincerà tutti gli Slam per altri due anni» (Telegraph)
Serbia's Novak Djokovic (L) comforts Spain's Carlos Alcaraz Garfia after his victory during their men's singles semi-final match on day thirteen of the Roland-Garros Open tennis tournament at the Court Philippe-Chatrier in Paris on June 9, 2023. (Photo by Thomas SAMSON / AFP)

“Il tennis ha un problema Djokovic”. Lo chiama così Simon Briggs. E “il mondo del tennis ne nega l’entità”. L’inviato di lungo corso del tennis del giornale inglese si dice basito: “La gente pensava davvero che avrebbe perso! Con Carlos Alcaraz! Uno che ha avuto una serie positiva agli US Open (quando Djokovic era assente per motivi di visto) ma non era mai andato oltre i quarti di finale al Roland Garros!”

“Ad un certo punto ho iniziato a chiedermi cosa mi stavo perdendo”…

Briggs scrive senza mezzi termini che Djokovic sui 5 set è imbattibile, al momento. E che “se non si fa male, o non si scoccia prima, dovranno passare almeno un paio di anni prima che qualcuno lo batta”. Mette giù i dati. E’ scientifico. Non è solo un suo parere.

Scrive che quello che leggi quando vai sul sito di Tennis Abstract e cerchi l’elenco delle sconfitte di Djokovic ai major è “spaventoso”. “Il messaggio è chiaro. Salvo malattia, infortunio o Rafael Nadal, Djokovic è imbattibile. Per ampliare leggermente, il suo  curriculum riporta quattro sconfitte negli Slam da quando ha risolto il problema al gomito che lo ha perseguitato dal 2017 al 2019. Due di loro sono state inflitte da Nadal al Roland Garros: l’unica combinazione di circostanze che il maturo Djokovic abbia mai faticato a superare. Un altro è arrivato come il proverbiale fulmine a ciel sereno quando ha colpito con una pallata una giudice di linea. E l’ultimo è stato un caso raro, forse unico, in cui il vero Djokovic non si è presentato per una partita importante: la finale degli US Open del 2021, quando lo stress e la stanchezza lo hanno lasciato a singhiozzare nel suo asciugamano contro Daniil Medvedev”.

“Ha giocato due Slam quest’anno e ha perso un totale di tre set. La prima di quelle imperfezioni è arrivata contro Enzo Couacaud (sì, neanche io avevo sentito parlare di lui) a Melbourne; la seconda contro Karen Khachanov a Parigi. Partite divertenti, a livello superficiale, ma nessuno dubitava che Djokovic alla fine le avrebbe vinte. L’unica vera imprevedibilità della sua intera stagione del Grande Slam è arrivata venerdì pomeriggio, nelle prime fasi dell’attesissima semifinale contro l’Alcaraz”. Ed è successo quello che sappiamo.

“Diamo un’occhiata alla lista di giocatori che hanno battuto Djokovic. Ci sono Stan Wawrinka, Dominic Thiem e Tomas Berdych, tutti giocatori che ora si sono ritirati o sono stati ridotti a una l’ombra di se stessi. Con Nadal che si riabilita l’anca e salta il resto della stagione, non c’è una sola persona là fuori con l’esperienza e la capacità fisica di battere Djokovic al meglio dei cinque set”.

“Alcaraz può battere i suoi coetanei quanto vuole, ma giocare contro Djokovic è diverso, e lo ha ammesso anche lui”.

Per Briggs ad Alcaraz mancano ancora un paio di anni per arrivare quel livello sui 5 set. E “a quel punto, Djokovic avrà completato il Grande Slam e ha iniziato a chiedersi se può arrivare a 30 major. Con ogni probabilità, giocherà con ancora maggiore libertà e scioltezza ora che è arrivato al numero 23 e non deve più preoccuparsi della lotta per il record”.

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