Leclerc: «In gara il passo non c’era. Con la Safety Car ci hanno superato in tanti. A quel punto non c’era però modo di passare».

In Inghilterra, al Gran Premio di Formula Uno di Silverstone, vince ancora Verstappen con la Red Bull, all’ottava vittoria su 10 gare stagionali. Secondo Norris con la McLaren, terzo Hamilton a bordo della Mercedes. Male le Ferrari: Leclerc si piazza nono, Sainz decimo. A pesare in negativo sulle Ferrari è stata la strategia della doppia sosta, con il cambio gomme.
Dopo la gara, Leclerc ha commentato:
«In gara il passo non c’era. Ci siamo fermati un po’ presto, forse perché si pensava che Russell potesse fare il contrario, e lo capisco, ma dopo siamo stati sfortunati con la Safety Car e ci hanno superato in tanti. A quel punto non c’era però modo di passare, era impossibile fare un sorpasso anche nel finale, quando Albon, davanti, aveva il Drs. Nel complesso abbiamo faticato nelle curve veloci e abbiamo avuto poca trazione. La scelta delle gomme? Era giusta: avevo una media nuova che era meglio della morbida usata».
Carlos Sainz è sulla stessa lunghezza d’onda:
«Ero in lotta con la Mercedes, con la gomma media andavo bene, ma ho dovuto fare uno stint più lungo con le dure e poi la Safety Car è uscita nel momento peggiore per noi. Abbiamo rischiato stando fuori con la mescola hard: ha pagato all’inizio, ma poi l’ho scontata alla fine contro quelli che avevano gomme più morbide e fresche. Si poteva fare decisamente meglio».
Per nulla preoccupato, anche se non pienamente soddisfatto, il team principal della Ferrari, Frederic Vasseur:
«Abbiamo avuto dei problemi già venerdì quando non siamo riusciti a fare la simulazione di gara con Leclerc e non abbiamo quindi avuto parametri, poi il degrado delle gomme soft si è rivelato più lento del previsto e la Safety Car non ci ha aiutato. Siamo stati troppo conservativi con tutte le mescole, senza la safety potevamo essere un paio di posizioni più avanti, ma con gli aggiornamenti che avevamo potevamo fare un lavoro migliore. Adesso passiamo da Silverstone all’Ungheria, che è una pista differente e l’adattamento del pacchetto al circuito sarà cruciale. Non ho preoccupazioni perché dal secondo al decimo posto siamo tutti vicini, se sabato fosse andato tutto bene saremmo partiti in prima fila e oggi in gara è stata una questione di ottimizzazione, perché non abbiamo sfruttato bene il pacchetto che avevamo. Continueremo a sviluppare la vettura e portare pezzi nuovi, ma dall’Ungheria occorrerà fare un lavoro migliore».