El Paìs: è mancato solo Popovici. Ma anche lo strapotere degli Stati Uniti ormai sta finendo. Il nuovo idolo è Marchand

A Mondiali chiusi, con l’Italia in calo, scattano consuntivi e bilanci. Uno più generale e ottimista lo fa El Paìs: in Giappone è nata una la generazione del nuoto, capace di battere anche i record fatti coi costumoni banditi a 2009, “in gomma” come si dice. Per il quotidiano spagnolo è anche chiaro “che gli Stati Uniti, tradizionale potenza egemonica, sono sempre più assediati dai talenti di altre nazionalità”.
“Le finali della staffetta 4×100 misti sono le prove che definiscono più accuratamente lo stato del nuoto nelle grandi potenze – secondo El Paìs – Gli Stati Uniti hanno prevalso grazie “vecchi” come Ryan Murphy e Lilly King”. Ma “sette medaglie d’oro nel nuoto sono un record insolito per i nordamericani, relegati al secondo posto dall’Australia, che ha vinto 13 ori. Se gli Stati Uniti vogliono invertire la tendenza ai Mondiali di febbraio e ai Giochi di Parigi del 2024, avranno bisogno di più degli ultimi veterani dell’era Phelps“.
L’ungherese Hubert Kos e il francese Léon Marchand insieme hanno ottenuto quattro ori, gli stessi che l’intera squadra americana ha vinto nelle gare individuali. Marchand è il vero trionfatore di questi Mondiali, ha battuto il primo degli otto record mondiali nei 400 misti che Michael Phelps deteneva dal 2008.
E per El Paìs un altro segno dei tempi è la caduta del record di Federica Pellegrini nei 200 stile, del 2009, battuto a Fukuoka dall’australiana Mollie O’Callaghan, Dell’era dei costumoni sopravvivono solo otto record: nella categoria maschile, i 50m, 200m, 400m e 800m stile libero, i 200m dorso e le due staffette stile libero. Nella categoria femminile solo i 200 farfalla, ma c’è la canadese Summer McIntosh pronta chiudere definitivamente quel capitolo.
“Fukuoka ha visto cadere altri cinque record: i 50m stile libero (Sarah Sjostrom), i 400m stile libero (Ariarne Titmus), i 50m rana (Meilutyte Route), la 4x100m stile libero femminile (Australia), la 4x200m stile libero femminile (Australia) e i 200 rana maschili (Qin Haiyang).
E poi c’è il fondo: Nella finale dei 1.500 metri (non nuotata da Paltrinieri) due nuotatori hanno battuto il record negli ultimi 20 metri. Il tunisino Ahmed Ayoub Hafnaoui, 20 anni, ha vinto in 14’31″54 e l’americano Bobby Finke, 23 anni, lo ha seguito in 14’31″59.
Di questa nuova generazione di fenomeni è mancato giusto David Popovici, 18 anni, l’uomo più veloce del mondo nei 100 e 200 metri, “andato a Fukuoka per fare il bagno”, scrive El Paìs.