A Tuttomercatoweb.com: «Il mercato mi sembra un po’ bloccato, colpi importanti non ne ho visti. Probabilmente mancano le idee, le risorse».

L’ex dirigente Ariedo Braida ha rilasciato un’intervista a Tuttomercatoweb.com. Braida commenta i movimenti di mercato in Serie A.
«Al momento mi sembra che tutti siano ancora in una fase interlocutoria. Qualche operazione è stata fatta, ma mi sembra che si sia ancora alla ricerca di qualche colpo ad effetto da portare alla propria squadra. Inter, Milan, la vicenda Lukaku… È un momento un po’ particolare, non c’è decisione nel fare le cose. Probabilmente mancano le idee, le risorse… Mi sembra tutto ancora un po’ bloccato. Colpi importanti non ne ho visti».
A Braida è stato chiesto se il Milan ha fatto bene a cedere Tonali al Newcastle.
«Gli inglesi ormai non ci sorprendono più. Il mercato ci ha fatto capire da un po’ che i migliori da noi il più delle volte sono in partenza. In passato le stelle venivano in Serie A, adesso ne arrivano meno… Bisogna lavorare di fantasia e far vedere il talento nel trovare soluzioni perché in giro i giocatori ci sono. Quello che ha fatto il Napoli con Kvaratskhelia ne è la dimostrazione, però serve intuito. Il calcio purtroppo funziona così. Gli inglesi adoperano le loro risorse economiche e ne hanno parecchie, che permettono loro di prendere i migliori che ci sono in Europa: in questo modo hanno acquistato Tonali e altri».
Basteranno al Milan Loftus-Cheek, Reijnders e Pulisic per dimenticare Tonali? Braida:
«Nel calcio il tempo dice se uno è bravo. Quando lo prendi è sempre bravo, poi è il tempo che ci fa capire le cose. Mi preoccupa un po’ il Chelsea, che è arrivato 12esimo in Premier League e dà via dei giocatori in esubero. Un pochino mi preoccupa e parlo un po’ da uno che vive di questo mestiere. Però sono giocatori che saranno sicuramente bravi, in Italia dimostreranno che in Inghilterra ci capiscono poco. Può darsi, il calcio è tutto il contrario di tutto, ma è tutto da dimostrare».
Braida parla dell’addio di Maldini e di quanto peserà per il Milan.
«Un personaggio come Maldini aveva sicuramente un peso notevole all’interno della società e dello spogliatoio. È chiaro ed evidente che quando i giocatori arrivano e si trovano davanti un campione di questo tipo… Chapeau, tanto di cappello. Chi arriva da un’altra parte d’Europa pensa: ‘Mi trovo davanti un giocatore a cui devo un grandissimo rispetto perché ha scritto la storia degli ultimi 30 anni del Milan e prima ancora suo padre’. Ci troviamo davanti a un personaggio molto molto rilevante all’interno della società. Nella vita si dice sempre: ‘Morto un papa, se ne fa un altro’. Però Maldini è una persona di spessore per quello che ha rappresentato. Ognuno la può pensare come vuole, ma è stato la storia del Milan».
Questo può essere l’anno della consacrazione di Carnesecchi?
«Non voglio adoperare paroloni o aggettivi superlativi, voglio solo dire una cosa. Carnesecchi ha la struttura e le qualità per essere un portiere di primo piano. Poi è chiaro che il portiere è un ruolo abbastanza delicato e particolare. Giocare e fare esperienza è fondamentale. Qualche tempo fa Vicario girava squadre, ma ha avuto il tempo per crescere, sviluppare le sue qualità, le sue capacità e adesso è un portiere che si è completato a 26 anni. C’è bisogno sempre di tempo, i giocatori pronti subito sono rarissimi. Oggi diventano campioni attraverso il tempo perché dimostrano di poter garantire un rendimento molto molto elevato. Ma lo fanno dopo aver giocato, imparato e dopo essere cresciuti attraverso il lavoro ed esperienze che fanno maturare e crescere. Carnesecchi ha le qualità per essere un portiere di primo piano, ma ha fatto solo un anno di Serie A e nemmeno completo per problemi alla spalla. È un ragazzo che ha un impatto fisico importante con il campo e con la porta, farà vedere le sue qualità, che sono importantissime».
Sull’Arabia Saudita e l’irruzione sul mercato di Serie A:
«I protagonisti del nostro campionato come Tonali e Milinkovic-Savic sono andati via e non li sostituiremo con giocatori di pari valore o superiore, impoverendo così la nostra lega. Questo è il calcio. Ci sono posti dove ti dicono: ‘Qui abbiamo tutto, ma non il denaro’, in Arabia Saudita invece ti dicono: ‘Noi non abbiamo niente, però abbiamo i soldi’. Vogliono crescere, probabilmente puntano ad avere il Mondiale in casa. Per loro è una forma di investimento… Arrivano questi contratti che per noi sono fuori logica: la loro è una realtà fuori dalla realtà».
Braida risponde ad una domanda sul suo futuro, in particolare sull’ipotesi di andare al Monza:
«Con Galliani ho un rapporto di fraterna amicizia. Nella mia vita l’ho incontrato diversi anni fa e posso dirgli solo una cosa: grazie per tutte le opportunità che ho avuto. Grazie e basta. Non ci sono altre parole».