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Capitale europea dello sport 2026, Napoli in finale. Ma non hanno ancora valutato gli impianti

Gli ispettori di Aces Europe verranno in città solo a ottobre per “gli aspetti logistici”. Li portano al Collana? Saragozza – l’altra finalista – già esulta

Capitale europea dello sport 2026, Napoli in finale. Ma non hanno ancora valutato gli impianti

Quando a maggio del 2022 Napoli annunciò la sua candidatura a Napoli Capitale europea dello Sport 2026, provocammo un po’: “La cerimonia d’apertura dell’anno sportivo 2026 potrebbero organizzarla al Collana. Magari tra quattro anni la Regione avrà persino rifatto il tetto della piscina”, scrivemmo.

E’ passato più di un anno, nel frattempo il Collana è ancora nello stesso stato pietoso di sempre (con l’aggiunta che nel frattempo il Tar l’ha ridato alla Regione che non l’ha però tolto alla Giano…), e scopriamo che Napoli, insieme a Saragozza, è stata individuata da Aces Europe come città finalista.

Come è possibile? La risposta nel rigo successivo della nota del Comune di Napoli: “Ultimo fondamentale passaggio in vista della designazione sarà la visita che i membri della commissione internazionale Aces effettueranno a Napoli, dal 26 al 29 ottobre, per valutare gli aspetti logistici e operativi”.

Ah ecco: non si sono ancora accorti che a Napoli non ci sono impianti sportivi decenti. Per ora “riconoscono la validità della candidatura presentata da Napoli e, in particolare, il possesso dei requisiti legati a progetti che seguono i principi etici dello sport”.

A etica siamo fortissimi, ora però viene il bello: il titolo di Capitale Europea dello Sport impegna la città designata ad organizzare almeno 36 eventi di rilevanza nazionale e internazionale. E – implicito – ad avere posti dove organizzarli. Mancano 3 anni. Confidiamo ancora nel tetto della piscina del Collana…

Intanto a Saragozza già esultano.

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