Al Corsera: «è partito da niente, smentisce chi dice che nasci con una certa genetica. A noi, finite le gare, non ci considera più nessuno»

Thomas Ceccon, un anno fa oro ai Mondiali nei 100 dorso, intervistato dal Corriere della sera per i Mondiali in Giappone.
La vittoria dei Mondiali le ha cambiato la vita?
«È un parolone, continuo a fare quello che faccio da sempre, nuotare… sono aumentati un po’ gli impegni, ma niente che non si possa gestire. Purtroppo o per fortuna finite le gare a noi non ci considera più nessuno…».
Ha guadagnato bene?
«Non sono certo diventato ricco. Posso concedermi qualche sfizio, ma non sono uno che spende mille euro per un paio di scarpe».
Caeleb Dressel ha smesso per un po’ di nuotare e sta tornando solo ora, Adam Peaty ha parlato dei suoi problemi mentali: qual è il segreto per restare in equilibrio?
«È molto difficile, penso che a un certo punto sia impossibile, anche Phelps dopo Londra è caduto in depressione, capita sempre. Se vinci tanto, la curva poi scende, per forza. E loro hanno vinto tutto: nel mio piccolo anch’io so cosa si prova. Ma Dressel ha detto una cosa bellissima: “Sono tornato non perché obbligato ma perché felice di tornare in acqua”. Mi fa venire i brividi. Uno come lui ha ancora voglia».
Dice che anche lei nel suo piccolo l’ha provato.
«Dopo le gare i riflettori si spengono, devi riprendere ad allenarti ed è tutto alterato. Non hai voglia, dici “ho vinto, cosa devo fare ancora?” Lo racconta anche Paltrinieri, quasi non si è goduto l’oro olimpico».
E chi è che invece ispira lei?
«Seguo su YouTube David Goggins, ho comprato anche il suo libro. È un ragazzo di colore, che pesava 140 kg, ha provato a cambiare la sua condizione, è entrato nelle Navy Seals, fa ultra maratone, ha il record di 4 mila trazioni in 17 ore, lo chiamano “l’uomo più cazzuto del mondo”. Ma è partito da niente, smentisce chi dice che nasci con una certa genetica. Il lunedì mattina, mezzo addormentato, metto i video di lui che corre e parla e mi gaso tantissimo».