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Ceccon: «Per nuotare serve ossessione. Senza ossessione sarei ancora nella piscina di Creazzo»

Il campione di nuoto a La Stampa prima dei Mondiali 2023: «Con Phelps non potrei parlare, non so l’inglese, ma gli chiederei una foto»

Ceccon: «Per nuotare serve ossessione. Senza ossessione sarei ancora nella piscina di Creazzo»
2022 archivio Image / Sport / Mondiali di Nuoto / Thomas Ceccon / foto Imago/Image Sport

Thomas Ceccon è uno dei protagonisti più attesi ai campionati mondiali di nuoto in programma dal 23 al 30 luglio sulla costa settentrionale dell’isola di Kyushu. Fukuoka è una città di 2 milioni e 700 mila abitanti dove i mondiali hanno già preso il via con l’artistico, il nuoto in acque libere e la pallanuoto. Da domenica 23 fino alla successiva le gare di nuoto in vasca lunga chiuderanno il programma di questa ventesima edizione dei Mondiali. E Ceccon è uno degli atleti più attesi della nazionale italiana grande protagonista sia ai Mondiali di Budapest che agli Europei di Roma dello scorso anno.

Oggi ha rilasciato una lunga intervista a La Stampa in cui ha parlato delle difficoltà del nuoto, soprattutto per lui che dovrà difendere il suo oro nei 100 dorso

«In questo sport tutto avviene nella tua testolina, ti puoi autodistruggere con grande facilità e io sto cercando di stare tranquillo»

Perché il nuoto stressa più degli altri sport? 

»Logora. Sei solo, c’è l’acqua, mentalmente ti consuma. O si ama o si odia»

Secondo lui non è così scontato amare il nuoto

«Ci sono colleghi che hanno una vita più..terrestre, molti sprinter per esempio»

Serve più l’ossessione o il talento?

«L’ossessione»

Eppure Ceccon è sempre stato esaltato per le sue naturali doti

«Senza ossessione non mi avrebbero portato oltre la piscina di Creazzo, senza ossessione mi sarei lasciato portare a spasso da chiunque proponesse eventi dopo gli ori Mondiali. Già così ho avuto i miei giramenti, per fortuna ho limitato gli impegni. Mi costa molto perdere un allenamento per uno shooting fotografico»

Poi chiude parlando di Phelps, se lo invitasse a cena non potrebbero neanche parlare

«Non so l’inglese. Chiederei una foto, non ce l’ho di nessuno, la sua la vorrei»

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