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Con tanti problemi da risolvere perché il calcio si impunta sui centimetri del fuorigioco? (Süddeutsche)

“La regola esiste e funziona dal 1925. Metterci mano aumenta solo la confusione. Non sarebbe il caso di pensare prima al tempo effettivo?”

Con tanti problemi da risolvere perché il calcio si impunta sui centimetri del fuorigioco? (Süddeutsche)

Siamo dalle parti della “Corazzata Potemkin cagata pazzesca” di Fantozzi. E’ – in estrema sintesi – il giudizio in apertura della pagina sportiva della Süddeutsche Zeitung sulla nuova interpretazione del fuorigioco, quella che riporta in auge il concetto di “luce”.

Non risolverà alcun problema: aggiungerà solo ulteriore confusione. Altre riforme sarebbero più importanti“, scrive nel suo commento Martin Schneider.

“Chiunque scenda negli archivi del calcio e rispolveri i primi libri di legge troverà lì ogni sorta di stranezze. Ad esempio, che inizialmente non c’era la traversa, che le squadre dovevano cambiare squadra dopo ogni gol, il numero di giocatori era flessibile e nessuno pensava a portieri e arbitri. Ma ciò che già esisteva nelle regole della Federcalcio inglese FA del 1863, che sono generalmente considerate la prima serie completa di regole nel calcio: la regola del fuorigioco. Il fuorigioco era estremamente importante per gli inglesi. Se la motivazione principale fosse che non è da gentiluomini segnare alle spalle dell’avversario, se fosse per impedire agli attaccanti di stare semplicemente davanti alla porta avversaria e aspettare, o se la spiegazione risieda più nell’evoluzione dallo sport del rugby non può più essere chiaramente identificato in retrospettiva. Ma la regola esiste nella sua forma attuale dal 1925, anche se nel 1990 è stata leggermente modificata”.

Ma insomma: con tante cose che ci sarebbero da migliorare, perché impuntarsi sui centimetri del fuorigioco? L’International Football Association Board, l’Ifab, dice che lo stanno testando “per promuovere lo spirito del gioco offensivo”. Insomma, l’obiettivo è come al solito fa segnare più gol.

“Se è più difficile mettere in fuorigioco l’attaccante, segnerà più spesso – continua la SZ – Ma è davvero questa la verità? Non potrebbe invece essere che visto che la trappola del fuorigioco è più difficile da piazzare le squadre ricorrerebbero a metodi di difesa più convenzionali?”

Per la SZ “la risoluzione di problemi acuti dovrebbe essere una priorità. La stessa regola del fuorigioco, come il numero dei giocatori, la presenza di un arbitro e l’esistenza di una traversa, ha dimostrato la sua validità come regola calcistica”.

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