L’inchiesta è stata chiusa. In caso di condanna il brasiliano rischia tra gli 8 e i 10 anni di carcere. Dovrà pagare 150mila euro di risarcimento alla vittima

Dani Alves andrà a processo, scrive El Mundo. Il tribunale istruttorio numero 15 di Barcellona ha archiviato l’inchiesta nei confronti del calciatore brasiliano e conclude che vi sono indizi secondo cui avrebbe aggredito sessualmente una donna di 23 anni nei bagni della discoteca Sutton di Barcellona all’alba del 30 dicembre.
Alves è stato convocato per mercoledì prossimo a mezzogiorno per fare una dichiarazione istruttoria prima di concludere il giudizio sommario che dovrà essere sottoposto al Tribunale di Barcellona per fissare la data del processo, sempre che le parti non chiedano nuove prove, cosa che sembra assai improbabile. Poi il tribunale solleciterà la Procura e i legali della vittima a presentare le loro istanze di condanna, che potrebbero significare tra gli 8 e i 10 anni di carcere per Alves, secondo alcune fonti. L’avvocato dell’imputato, una volta consegnate le istanze di condanna, presenterà la sua memoria difensiva in cui chiederà l’assoluzione ritenendo che i rapporti siano stati consenzienti, come ha affermato lo stesso giocatore nelle sue due memorie giudiziarie. Dopodiché il Tribunale di Barcellona fisserà il processo che, con ogni probabilità, sarà alla fine di quest’anno o all’inizio del prossimo.
Nella sua ordinanza, il tribunale ratifica la custodia cautelare dell’imputato e fissa il risarcimento che dovrebbe essere pagato alla vittima in caso di condanna in 150.000 euro per il danno morale e psicologico causato. La difesa di Alves non presenterà appello contro questa decisione. Il 2 agosto il brasiliano dovrà comparire davanti al giudice.
Alves è in carcere dal 20 gennaio accusato di violenza sessuale e non è previsto che venga rilasciato prima del processo poiché il tribunale di Barcellona ha respinto la sua richiesta di rilascio provvisorio in due occasioni. Potrebbe conoscere la sua condanna quando è in carcere da un anno.
Il tribunale investigativo numero 15 di Barcellona ha concluso le indagini dopo aver effettuato l’ultimo test rimanente, un esame psicologico della vittima presso l’Unità di psicologia dell’Istituto di medicina legale e scienze forensi della Catalogna da parte di esperti incaricati di oggettivare se avesse subito qualche tipo di danno o sequel dopo la presunta violenza sessuale. Fonti giudiziarie indicano che la donna potrebbe soffrire di stress post-traumatico per il quale, oltre a chiedere il congedo per malattia, assumerebbe farmaci. Qualche settimana fa ha presentato al tribunale un referto medico in cui ha raccontato di aver provato paura, disgusto o “angoscia” nell’uscire in strada da quando ha sporto denuncia la notte stessa dei fatti, poiché ritiene che la sua storia è permanentemente messa in discussione. Si tratta di effetti “gravi”, secondo fonti giudiziarie.