Il presidente del Napoli prova a difendere il suo capitale. Ha anticipato lo scenario internazionale: se Mbappé lascerà il Psg, Al-Khelaifi si fionderà sul nigeriano
Il futuro di Osimhen è ancora un’incognita e strettamente legato a quello di Kylian Mbappé, sempre più lontano dal Psg. Se il francese partirà, alla scadenza dell’ultimatum di Al-Khelaifi, il Psg si fionderebbe su Osimhen con un’offerta che per De Laurentiis sarebbe quasi impossibile rifiutare. La Gazzetta dello Sport scrive che De Laurentiis non è affatto pazzo a chiedere una cifra così alta per l’attaccante nigeriano (180 milioni) ma che ha saputo anticipare lo scenario che si è venuto a determinare.
“Voi direte ma che c’entrano le questioni parigine con il Napoli e soprattutto con Victor Osimhen? C’entrano eccome e il primo ad averlo intuito è Aurelio De Laurentiis, da qualcuno ritenuto fuori mercato con la sua richiesta “folle” di almeno 180 milioni per il centravanti nigeriano. Ma per come si stanno sviluppando le cose a livello internazionale il presidente non appare per nulla pazzo, anzi probabilmente ha saputo anticipare certi scenari e dunque ha rilanciato a un ipotetico tavolo da poker, ben sapendo che i suoi competitor hanno poste molto più alte delle sue, che prova a difendere così il proprio capitale. E se proprio il nigeriano dovesse partire almeno lascerebbe risorse notevoli per poter reinvestire e acquistare un altro centravanti potenzialmente forte”.
Se Mbappé dovesse partire, l’affondo del Psg per Osimhen sarebbe praticamente scontato e il Napoli non potrebbe resistere. Del resto, l’alta valutazione che il presidente fa del cartellino di Osimhen condiziona anche il rinnovo del nigeriano.
“Insomma se un gigante come il Psg scende in campo con tutta la propria potenza – moltiplicata dai soldi della cessione del proprio campione – il Napoli non potrebbe resistere. Questa valutazione naturalmente ha reso più complicata una trattativa di rinnovo appena abbozzata. Ma il rapporto fra De Laurentiis e l’agente del nigeriano, Roberto Calenda, rimane costruttivo e si attendono gli eventi prima di riallacciare il discorso”.