La passione fa brutti scherzi. L’anno scorso il clima era talmente pesante che l’hotel Rosatti diventò una prigione dorata da cui non usciva mai
A Dimaro, ieri, nel primo giorno di ritiro estivo del Napoli, la vera star è stata il presidente De Laurentiis. Il patron è stato accolto da cori e applausi dai tifosi presenti in Trentino. Un anno fa, invece, fu costretto a restare barricato in albergo per le contestazioni degli A16. La Gazzetta dello Sport ne scrive, con Maurizio Nicita.
“Il grande giorno di Aurelio De Laurentiis, in attesa che arrivino le stelle azzurre il palcoscenico è tutto per il presidente. Che al mattino – dopo l’applaudito ingresso in campo di Garcia con la squadra – attira su di sé le attenzioni dei tifosi che riempiono la Ski.it arena compiendo un intero giro della pista per salutare e raccogliere gli osanna dei propri tifosi. Alla fine dell’allenamento il presidente si sottopone anche alle firme degli autografi su magliette e fotografie che la tifoseria gli propone. Come una star. Bacchetta qualche tifoso: «questa maglia è pezzottata…»”.
Nicita parla di una rivincita, per De Laurentiis.
“Parlare di rivincita sarebbe eccessivo, ma viene da sorridere a pensare al clima che si respirava un anno fa: stesso campo, stessa Val di Sole”.
Allora c’erano gli #A16, appunto, che invocavano la sua partenza per Bari.
“Il clima era talmente pesante che il presidente non partecipò a nessuna uscita pubblica del Napoli. Lo Sport Hotel Rosatti, sede del ritiro, era una sorta di prigione dorata per il produttore cinematografico”.
Usciva solo raramente,
“al mattino presto, per fare jogging, e comunque scortato. Ora fra quelli che lo contestavano c’è anche chi gli ha chiesto scusa. La passione a volte fa brutti scherzi”.
Le scuse sono quelle di un A16, come scrive il Corriere dello Sport.
“Ieri un ex contestatore ha strappato davanti a lui un adesivo con lo slogan A16 e si è scusato. Scene di ordinaria (e innocua) follia-scudetto”.
Il CorSport racconta l’ingresso in campo dell’uomo scudetto.
“Dopo un quarto d’ora e con un tempo scenico straordinario, alle 10.18, sbuca De Laurentiis e il popolo di Dimaro lo accoglie da eroe: la gente applaude e canta e lui comincia un giro di campo salutando e mandando baci alle tribune. Che sembrano quelle del Maradona: bandiere, tamburi, il capo che salta e dirige i canti. Un tifoso gli lancia una sciarpa, il presidente ringrazia, la indossa e poi si siede in panchina con il ds Meluso a guardare l’allenamento. Scene mai viste un anno fa, luglio 2022, il mese della contestazione”.