De Laurentiis ha detto che la Champions è fortuna. Ovviamente non è così, il Napoli è stato fortunato nei sorteggi ma è uscito ai quarti
Tuttavia va ricordato che, stranamente, lo scorso anno la fortuna aveva assistito non poco il Napoli che, dopo aver brillantemente superato un girone alquanto impegnativo vista la presenza dei vicecampioni d’Europa in carica del Liverpool, degli olandesi dell’Ajax e dei Rangers di Glasgow (finalisti della precedente edizione di Europa League dove erano stati battuti soltanto ai rigori…), agli ottavi di finale avevano beccato l’Eintracht Francoforte (che dopo i belgi del Bruges erano, sulla carta, gli avversari più abbordabili) mentre il sorteggio dei quarti e delle semifinali li aveva relegati nella parte del tabellone insieme a Milan, Inter e Benfica, evitando quindi di dover affrontare avversari del calibro di Manchester City, Bayern Monaco, Real Madrid e Chelsea. Eppure, nonostante quella che sembrava essere un’autostrada spianata verso la finale di Istanbul, la corsa degli azzurri si è arrestata ai quarti, a dimostrazione del fatto che se la fortuna è un fattore sicuramente importante, la tradizione, l’esperienza internazionale e l’attitudine a disputare determinati tipi di gare e a partecipare a certe manifestazioni non sono assolutamente da meno.
E nel prossimo futuro, considerata l’ormai imminente riforma della Champions League e l’adozione, a partire dalla stagione 2024/25, del nuovo formato che non prevede più, nella prima fase, i tradizionali otto gironi da quattro squadre cadauno, bensì un unico “gruppone” in cui le trentasei squadre partecipanti (quattro in più rispetto a quelle attuali…), pur affrontando soltanto otto avversarie ciascuna, gareggiano tutte insieme in una sola classifica (dalla quale determinerà anche la composizione del tabellone della seconda fase ad eliminazione diretta), la fortuna avrà un ruolo ancora meno determinante.