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Il Napoli di De Laurentiis è in continua evoluzione, come tutte le aziende del presidente (Gazzetta)

Adl è sempre alla ricerca di nuovi obiettivi e sa che per raggiungerli ci vogliono persone motivate che abbiano dentro il fuoco sacro

Il Napoli di De Laurentiis è in continua evoluzione, come tutte le aziende del presidente (Gazzetta)

Il Napoli è in continua evoluzione, come tutte le aziende di De Laurentiis, scrive Maurizio Nicita sulla Gazzetta dello Sport. Quest’anno, dopo la vittoria dello scudetto, il Napoli ha cambiato allenatore, direttore sportivo, preparatore atletico, main sponsor e marketing.

Nicita scrive:

“Le sue aziende sono sempre in evoluzione, mai statiche. Alla ricerca di nuovi obiettivi, senza sedersi sugli allori. E nell’anno in cui è arrivato l’agognato scudetto, il presidente è già proiettato verso nuovi traguardi. E sa che per raggiungerli ha bisogno di persone assai motivate. Perché la sua preoccupazione, e lo ripete, è che dentro non arda il fuoco sacro che ti porta a superare le difficoltà e ad alzare ogni volta l’asticella”.

Nicita individua i principali cambiamenti avvenuti nel Napoli e le loro possibili conseguenze. Quello che incide di più è il cambio dell’allenatore, ma dalla parte di De Laurentiis c’è il fatto che le sue scelte “sono spesso azzeccate e di sicuro Rudi Garcia ha esperienza internazionale e stimoli per fare bene in Italia”.

De Laurentiis ha cambiato anche direttore sportivo. Al posto di Giuntoli ha scelto Meluso che la Gazzetta definisce “un profilo interessante, perché Mauro Meluso nel calcio c’è da una vita e ne conosce tutte le sfumature”. C’è un handicap, però, ovvero il fatto che “un ds arrivato a metà luglio sul mercato avrà bisogno di tempo per integrarsi sul lavoro già impostato dal gruppo di lavoro del club (con gli scouting Micheli e Mantovani). Ma è importante Meluso anche come figura ponte tra vertice societario e squadra. L’essere stato un buon giocatore lo aiuterà a essere di supporto all’allenatore nelle dinamiche complesse di uno spogliatoio che parla parecchie lingue”.

Da valutare quanto inciderà il cambio di preparatore atletico, con l’addio di Sinatti, che aveva lavorato con Spalletti e Sarri.

“Dunque si cambiano metodi, carichi di lavoro, e ovviamente saranno i risultati e la tenuta della squadra il riferimento per capire quanto questo cambiar pagina sulla preparazione risulterà positivo o meno”.

Un altro cambiamento significativo è quello del rapporto tra De Laurentiis e i tifosi. Non è cambiato soltanto il modo in cui i tifosi si rapportano al Napoli ma anche l’atteggiamento del club verso i suoi supporter.

“Feeling. Quello che si è aperto con i tifosi. È vero che la gente, con i risultati, ha cambiato atteggiamento verso la proprietà. Ma è altrettanto vero che il club mostra oggi maggiore attenzione per la propria tifoseria. Oggi il Napoli pensa anche alla propria gente. È l’inizio di un cammino, ma se prosegue questa sintonia fra De Laurentiis e la piazza le potenzialità sono enormi. Un anno fa De Laurentiis era contestato e per sicurezza restava in albergo a Dimaro. Ora è osannato e si è guadagnato con le sue strategie la piena fiducia sul mercato. Nessuno ha osato criticare la partenza di Kim, che un anno fa era solo un pacchetto di sigarette per dileggiare il patron. Potenza di un pallone che rotola”.

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