ilNapolista

Impacciatore: «In Italia mi considerano pazza, l’America apprezza la mia dedizione mistica alla recitazione»

A Il Messaggero: «Alle donne vorrei ricordare che non abbiamo una data di scadenza. Se ci crediamo, possiamo ottenere tutto quello che vogliamo».

Impacciatore: «In Italia mi considerano pazza, l’America apprezza la mia dedizione mistica alla recitazione»
Roma 02/02/2018 - photocall film 'A casa tutti bene' / foto Samantha Zucchi/Insidefoto/Image nella foto: Sabrina Impacciatore

Il Messaggero intervista Sabrina Impacciatore. L’attrice romana, 55 anni, ha ricevuto la nomination ai premi Emmy grazie alla serie cult “The White Lotus 2”, attualmente on demand su Sky e in streaming su Now. La consegna del premio ci sarà il 19 settembre a Los Angeles. La Impacciatore interpreta Valentina, la general manager lesbica di un lussuoso resort di Taormina: gli americani sono impazziti per lei. Da mesi è contesa da media, tv e a Los Angeles si è dotata un una squadra di agenti e avvocati incaricati di governare la sua nuova carriera hollywoodiana.

Per lei è una grande soddisfazione: ha iniziato giovanissima a Non è la Rai, con Gianni Boncompagni, recitando poi con Ettore Scola, Mel Gibson e Gabriele Muccino. A 18 anni si sentì dire che non era abbastanza bella per il cinema.

La nomination è una rivincita? Impacciatore:

«No, per carità. Ho il cuore allagato dalla felicità, nessun risentimento per gli italiani che non mi hanno capita. Provo solo riconoscenza per gli americani che sono rimasti stregati dalla mia interpretazione, malgrado avessi solo poche scene, e mi hanno accolta nel loro sistema».

Si gode il momento, mettendo in conto il rischio che finisca presto.

«Perché dovrei pensare al peggio? Sto volando. Andrà come andrà. L’idea che in America venga apprezzata la mia dedizione totalizzante, quasi mistica alla recitazione è già un successo mentre in Italia mi considerano pazza, esaltata».

Accusata dal cinema di non essere abbastanza bella, quando ha capito di piacere nella vita? Impacciatore:

«Alle elementari, quando i compagni mi lasciavano proposte di matrimonio sul banco. Poi, da adulta, ho capito che il mio sex appeal attirava sia uomini sia donne. Non immagina quante richieste di fare sesso ho ricevuto».

Quali doti l’hanno portata fino a Hollywood?

«Il talento, che mi venne diagnosticato a 15 anni dal primo insegnante di recitazione e poi confermato da Boncompagni. E la determinazione che non mi ha fatto scoraggiare nemmeno davanti alle tantissime porte in faccia ricevute».

Il suo successo è il riscatto delle attrici over 50? Impacciatore:

«È un invito a inseguire i sogni. Alle donne vorrei ricordare che non abbiamo una data di scadenza. Se ci crediamo, possiamo ottenere tutto quello che vogliamo».

 

ilnapolista © riproduzione riservata