ilNapolista

Invalsi, in Campania il 40% dei maturandi legge testi senza capirne il contenuto

Gli esiti delle prove 2023 sono disarmanti. Solo il 3% degli studenti arriva al livello più alto. E in matematica va anche peggio

Invalsi, in Campania il 40% dei maturandi legge testi senza capirne il contenuto

In Campania quasi la metà degli studenti che arrivano alla fine delle scuole superiori, leggono testi senza capirne il contenuto. Le prove Invalsi, nella nostra regione, sono andate malissimo: il peggior risultato del Paese. E altrettanto disastrosi sono i risultati in matematica.

È una conseguenza anche del Covid e della lunga assenza da scuola. I dati Invalsi, pubblicati dal Corriere del Mezzogiorno, dicono che in Campania il 39,1% degli studenti è fermo al livello 1, ovvero il minimo delle competenze scolastiche, quello in cui gli studenti “riescono a comprendere un testo in italiano dal contenuto concreto e familiare ma senza riuscire in nessuna astrazione”, mentre solo il 3% arriva al livello 5, il più alto.

Per quanto riguarda la matematica, secondo i dati Invalsi, nei licei scientifici il 45,9% dei maturandi campani si ferma al livello 1, ovvero quello relativo a “conoscenze elementari e procedure di base, prevalentemente acquisite nella scuola secondaria di primo grado. Lo studente risolve problemi che coinvolgono contesti abituali e che richiedono procedimenti semplici”.

Il ministro Valditara commenta così i risultati Invalsi:

«Il rapporto fotografa una spaccatura del Paese. I dati sono drammatici in Calabria, Sicilia e Campania. Non possiamo più accettare che l’Italia sia divisa in due, abbiamo il dovere morale di ricomporre in unità il sistema scolastico. I divari a sfavore del Mezzogiorno si accentuano nella scuola secondaria: -15 punti percentuali al termine del primo ciclo e 22-23 punti al termine delle superiori. Per la matematica arriviamo addirittura a -25-20 punti, un divario enorme. Le cause sono tante, la fragilità sociale dei territori innanzitutto ma una delle cause su cui dobbiamo riflettere è anche la percentuale di assenze che nelle scuole del sud è di 15 giorni all’anno in più rispetto a quelle del nord, che per 13 anni significa quasi perdere un anno scolastico, non è così banale».

A livello nazionale, scrive il Corriere della Sera, il dato allarmante proviene anche dalle elementari, che finora sono sempre state il fiore all’occhiello della scuola italiana e invece adesso indietreggiano.

“Come ha osservato anche il direttore dell’Invalsi Roberto Ricci i bimbi arrivati in quinta quest’anno sono quelli che frequentavano la seconda quando a marzo del 2020 è scattato il primo lockdown. Mentre sul risultato dei più piccoli potrebbe aver inciso il fatto che durante l’emergenza molti genitori preferissero non mandarli all’asilo per evitare rischi. In controtendenza l’inglese che, elementari escluse, è in netto miglioramento anche rispetto ai dati pre Covid. Ma i risultati complessivi sono ancora deludenti: nella lettura solo il 54 per cento dei maturandi raggiunge il livello B2, nell’ascolto il 41 per cento”.

ilnapolista © riproduzione riservata