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Klose: «I giocatori vanno in Arabia perché ormai conta solo il denaro. Io non ho mai giocato per soldi»

Al Messaggero: «Rispetto la scelta di Milinkovic, ma non la condivido. Era meglio andare ovunque piuttosto che finire nel deserto» 

Klose: «I giocatori vanno in Arabia perché ormai conta solo il denaro. Io non ho mai giocato per soldi»
As Roma 28/05/2023 - campionato di calcio serie A / Lazio-Cremonese / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Miroslav Klose

Sul Messaggero una lunga intervista all’ex Lazio Miroslav Klose. Tratta tanti temi, dalla sua esperienza in biancoceleste alla Lazio attuale passando per le offerte dell’Arabia Saudita ai calciatori di Serie A.

Klose non nasconde che gli piacerebbe, un giorno, allenare la Lazio.

«Sarebbe fantastico invece rivedere Formello da allenatore. Lotito già sa tutto. Ho parlato col presidente in occasione del decennale dalle Coppa Italia e sa bene cosa voglio fare da grande. Io sento dentro di voler guidare i giovani, per permettergli di arrivare in Serie A o in Bundesliga ai massimi livelli. Mi piace tantissimo insegnare quello che ho imparato e farlo a Roma sarebbe un sogno. Io ho casa, la mia famiglia ama la capitale e io la Lazio».

A Klose viene chiesto cosa è successo nel 2016 al momento del divorzio dalla Lazio.

«Non voglio fare polemica, ho solo detto che se un club decide di interrompere un rapporto con un giocatore bisogna dirglielo in anticipo e non aspettare l’ultimo giorno come successo con me, Lulic, Mauri, Bizzarri, l’elenco è lungo. Quando a me non è stato comunicato nulla, ho preso io la decisione di smettere di giocare e di togliere il disturbo. Ma ho raccontato la mia storia affinché queste incomprensioni non si ripetano in futuro, affinché cambi il modus operandi della Lazio».

Klose continua:

«Ci siamo lasciati male perché non è una persona che dice le cose in faccia, ma io sono obiettivo. Igli ha fatto un grande lavoro, ha portato me e tanti talenti come Felipe Anderson e Milinkovic».

Commenta la scelta di Milinkovic di andare all’Al-Hilal.

«Mi ha un po’ sconvolto. Io ho giocato con lui, lo conosco come giocatore e professionista, era perfetto per la Liga o la Premier, campionati veri che gli avrebbero permesso di disputare la Champions. In carriera è un passo che va compiuto, altrimenti ti rimane il rimorso. Rispetto la sua decisione, ma non la condivido. Era meglio andare ovunque piuttosto che finire nel deserto».

Klose parla della scelta di tanti che preferiscono l’Arabia.

«Ci vanno in tanti perché ormai conta solo il denaro. Io non ho mai giocato per soldi. Se tu sei un calciatore, già
guadagni tantissimo e dovresti pensare ad altro. Per come concepisco io lo sport, si dovrebbe puntare a vincere trofei con la propria squadra, ed è in Europa il calcio che conta. Io decisi di lasciare la Germania per imparare la lingua, per la mia famiglia e i miei bambini, e la Lazio era la soluzione migliore per competere ad alti livelli in un altro torneo importante come la Serie A».

Su Sarri:

«È uno dei migliori allenatori della Serie A, mi piace la sua filosofia e il suo gioco, fatto di passaggi corti e spettacolo. L’ho studiato, mi piacerebbe seguirlo da vicino».

A Klose viene chiesto se il Napoli è sempre favorito per lo scudetto anche se ha cambiato allenatore:

«I partenopei hanno perso anche Kim oltre Spalletti, e non so cos’altro accadrà. Inter e Milan sono arrivate in fondo in Europa e con merito. Ho seguito tutte, sono stato anche ospite di Pioli, il mio ex mister, che può fare la differenza anche senza Tonali, con Theo e Leao. È presto per fare pronostici. Gli italiani tendono sempre a farli molto prima. A Roma poi quelli dell’altra sponda parlano sempre tanto… ma poi decide sempre il campo. Vedremo, ma la Lazio la vedo ancora ai vertici e spero possa arrivare almeno in semifinale di Champions».

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