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La Stampa di Elkann promuove Giuntoli: «Alla Juve tornano chiarezza e serietà, senza frasi ad effetto»

Non mancano bacchettate ad Agnelli: “Un Cristiano sancì l’inizio della fine, per colpa di chi l’ha voluto in nome di un’ambizione smodata e rischiosa, un Cristiano ora deve sistemare le cose”

La Stampa di Elkann promuove Giuntoli: «Alla Juve tornano chiarezza e serietà, senza frasi ad effetto»
Giuntoli e Scanavino

Cristiano Giuntoli promosso a pieni voti dal giornale di famiglia di Agnelli. La Stampa di John Elkann dedica un breve editoriale alla prima conferenza stampa del nuovo direttore sportivo della Juventus. Il titolo è già un programma: “Niente frasi ad effetto ma rispetto della tradizione”.

Scrive La Stampa che

Le parole di Cristiano Giuntoli sono più profonde di quanto appaiano: chiariscono dubbi, definiscono scenari, scremano promesse e proclami. Due colpiscono in particolare, sostenibilità e competitività: in bocca a lui strategia e non slogan come dimostrano le esperienze precedenti. Il suo Napoli ha vinto lo scudetto con il quinto monte ingaggi del campionato e prima ancora, vale forse di più, il suo Carpi s’era arrampicato in Serie A beffando squadre più ricche e blasonate.

È piaciuto molto alla casa madre che Giuntoli non abbia colpevolizzato il passato vestendo i panni del pulitore.

Giuntoli potrebbe promettere lacrime e sangue accreditandosi come «aggiustatore» di guai altrui oppure affidare furbescamente traguardi ambiziosi a una squadra ereditata, invece rispetta le tradizioni senza frasi a effetto ma non esclude cessioni impopolari a fronte di offerte irrinunciabili.

La Stampa parla di chiarezza.

Quella che è mancata in passato. Quando, più per passione e presunzione che populismo, si indicavano orizzonti luminosi pur consapevoli dei buchi di bilancio e della priorità assegnata ai conti. Una semplice verità, però preziosa. Indica la serietà di una ripartenza che contempla pazienza e sacrifici senza sfuggire alle responsabilità.

E riserva bacchettate alla gestione di Andrea Agnelli:

Un Cristiano, checché lui dica dall’Arabia, ha sancito l’inizio della fine – non per colpa sua, ma di chi l’ha voluto in nome di un’ambizione smodata e rischiosa – e un Cristiano ora deve sistemare le cose.

Molto apprezzato anche il passaggio su Bonucci.

A volte un particolare dice tanto, succede anche con Bonucci: spiegando en passant che il capitano non ha accettato le soluzioni prospettate, Giuntoli zittisce quelli che tacciavano, senza nulla sapere, la società d’ingratitudine.

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