“Diego”, non è uno spettacolo sul calcio, su Maradona, sul teatro, è uno spettacolo sugli spettri che racconta la vita di un giovane che non riesce a sfuggire ai suoi fantasmi familiari, e socio-culturali.
A due anni e mezzo dalla sua morte Diego Maradona sarà protagonista di un’opera portata in scena al festival di Avignone. Ilprogetto di Barthélémy Fortier e Hugo Randrianatoavina si intitola appunto Diego , un’opera in cui la figura dell’idolo argentino aleggia per tutto il tempo, senza essere propriamente incarnata all’interno.
Questa la presentazione sul cartellone del festival
“Diego, Così chiamato in omaggio al famoso calciatore, suo padre vede già per lui, il suo unico figlio, un destino tutto tracciato all’altezza del suo idolo, Maradona. Barthélémy Fortier e Hugo Randrianatoavina hanno immaginato questa storia, portata in scena da quest’ultimo. Incarna questo personaggio dai suoi sei ai suoi vent’anni, attraverso una performance sportiva e teatrale, come un attaccante in piena azione, che insegue il destino del suo personaggio.
Diego, Non è uno spettacolo sul calcio, su Maradona, sul teatro, è uno spettacolo sugli spettri. Raccontiamo la vita di un giovane che non riesce a sfuggire ai suoi fantasmi familiari, e socio-culturali. E così, poniamo la questione della loro influenza nella costruzione dei nostri destini”
Teaser de répétition – DIEGO from Ce soir-là, c’était la neige on Vimeo.
La scena parte con una gloria caduta, in sovrappeso, devastata dalla vita, quasi perduta in una sala squallido di Buenos Aires che si capovolge e riprende in coro un ritornello di culto, firmato Rodrigo Bueno. Il ragazzo che sta in piedi davanti al microfono si chiama Diego Maradona.
«Non sono molto un calciatore di base, Maradona lo conoscevo vagamente, e quando ho visto questo ragazzo alla fine della sua vita, allo stesso tempo patetico e sublime, mi sono detto che c’era qualcosa da scavare», ha detto Barthélémy, il regista, che lo ha incontrato in occasione di una data parigina. «Abbiamo parlato molto della sua vita. Questa vita assolutamente pazza: è stata un modello per molte persone, c’è una religione nel suo nome… Tutto ha contribuito a renderlo un personaggio teatrale»
Il personaggio dell’opera, un certo Diego, nato il 12 luglio 1998, da padre fanatico mancino, ripercorre una ad una le tappe della sua vita – dai 6 ai 20 anni – seguito dallo spettro dell’argentino: la sua ascesa sociale, le sue imprese , le sue deviazioni, il suo capolavoro del 22 giugno 1986 contro l’Inghilterra, la sua discesa agli inferi…
«Maradona è un personaggio romantico, che ha avuto 1001 vite, avremmo potuto essere tutti come lui se avessimo avuto la stessa notorietà, pone l’attore. Ha ceduto a tutto: droga, donne, adulterio… Perché era una persona teatrale»
L’appuntamento dunque è dal 7 al 25 luglio alle 16:45 al Avignone Regina Bianca