Lo scrive Giudice sul Corsport. Se gli Stati si mettono d’accordo, che ne sarà del ruolo dei regolatori? Sta cambiando tutto.
Sul Corriere dello Sport Alessandro Giudice scrive di Mbappé e delle proporzioni smisurate che assumerebbe la trattativa del Psg con l’Arabia Saudita. Ieri per Mbappé l’Al-Hilal ha offerto al club parigino 300 milioni e 700 milioni di ingaggio al francese per un anno.
Se l’operazione andasse in porto, il Psg riuscirebbe ad uscire da una situazione complessa, scrive.
“La cessione consentirebbe al Psg, in un colpo solo, di sgravarsi di un costo, risolvere un caso mediatico devastante per la prossima stagione ma pure di realizzare una ricca plusvalenza che l’aiuterebbe a risolvere molti problemi col Fair Play Finanziario. Guarda un po’. Proprio grazie all’intervento di un fondo sovrano arabo e proprio il Psg posseduto da un altro fondo sovrano di un altro arabo. Sembrerebbe mutua assistenza tra confinanti i cui rapporti sono stati tuttavia, nel recente passato, piuttosto tesi. Chissà che il calcio non aiuti a distenderli, ma intanto, se i meccanismi economici del pallone salgono al livello degli stati sovrani, sfuggiranno a qualsiasi regolatore”.
Giudice ricorda il fallimento dei banchieri fiorentini nel Trecento, dovuto al fatto di aver concesso dei prestiti al re d’Inghilterra Edoardo III, che decise di non onorarli.
“Contro un re insolvente non si può fare nulla, a meno di non dichiarargli guerra. Gli stati sovrani possono mettersi fuori dalla portata dei privati, delle società e delle associazioni. Se dovessero impossessarsi del calcio, il ruolo dei regolatori diverrebbe assai difficile. non vorremmo trovarci nei panni dell’Uefa se ciò accadesse”.