Il Milan, a oggi, non ha letteralmente un centrocampo. Una squadra può anche essere smontata, ma poi serve il tempo per ricostruirla

Sulla Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli scrive del Milan. Pioli deve ricostruire l’intero centrocampo. A pochi giorni al raduno, i rossoneri non hanno ancora una rosa all’altezza delle big. Il Milan inizierà il ritiro lunedì, poi, tra venti giorni, ci saranno le prime amichevoli negli Stati Uniti, con Real Madrid, Juventus e Barcellona e l’avvio di campionato emerso dal sorteggio di ieri fa tremare i polsi.
“Sarebbe dura, anzi durissima, anche se i rossoneri fossero stati confermati in blocco e potessero contare su un impianto già collaudato. E invece no, tutto il contrario. Battuto sul filo di lana per Thuram, sorpassato su Frattesi, il Milan si guarda intorno e non può sfuggire alla consapevolezza – nel gioco degli specchi che ogni giorno regala il mercato – di fare una grandissima fatica a riconoscersi. Tornato a casa Brahim Diaz, ceduto Tonali, infortunato Bennacer, la squadra rossonera a oggi non ha letteralmente un centrocampo. Non nel senso magari poetico della parola, ma proprio in quello tecnico. Con l’arrivo di Loftus-Cheek si faticherebbe comunque a mettere insieme un reparto degno di tal nome. Una complicazione non indifferente, perché i movimenti difensivi sono importanti, studiare i tagli sulla trequarti altrettanto; ma è sempre lì – in mezzo al campo – che si decidono i sospiri e le geometrie di qualsiasi squadra. Ed è lì che bisogna lavorare con pazienza ancora maggiore, per trovare l’affiatamento e i tempi giusti”.
Bisogna preparare una partenza di campionato faticosissima e il tempo già stringe. L’unica notizia buona per i tifosi del Milan, scrive la Gazzetta, è che c’è Pioli.
“Perché il Normal One dei tecnici italiani non finirà mai in copertina per le sue polemiche o per le sue frasi a effetto, ma conosce il calcio come pochi. Ed è una garanzia. A cui però va abbinato in fretta il libretto delle istruzioni. Perché una squadra può anche essere smontata, ma poi serve il tempo giusto – anche al tecnico più capace – per ricostruirla”.