L’Equipe ne traccia un profilo. I suoi poteri sono aumentati dopo l’addio di Massara e Maldini, ma il cambio di ruolo non è nemmeno stato ufficializzato

L’Equipe scrive di Geoffrey Moncada, il 37enne francese che opera dietro le quinte del Milan. Il capo scouting del club rossonero, dipendente del Milan da quattro anni ma che, con l’addio di Maldini e Massara, a inizio giugno, ha acquistato maggiori poteri. Una persona molto riservata, di cui circolano persino pochissime foto.
“Su Internet, ce ne sono meno di una dozzina, un buon terzo delle quali proviene direttamente dal suo profilo LinkedIn”.
E anche quelle, Moncada le cambia raramente.
“Dipendente del Milan da dicembre 2018, il francese coltiva la discrezione. Le sue uscite pubbliche sono rare, preferisce così. Non sorprende quindi che il suo cambio di ruolo interno o il prolungamento del suo contratto, che stava per scadere a fine giugno, non siano mai stati comunicati ufficialmente”.
Ufficialmente, scrive L’Equipe, Moncada non ha cambiato posizione, ma il suo ruolo ha preso slancio dalle partenze di Paolo Maldini e Frederic Massara. Prima, lavorava direttamente con loro. Adesso Moncada collabora direttamente con l’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani.
“Molto apprezzato dai manager di Elliott – il fondo di investimento che possedeva il club prima di diventare azionista di minoranza dalla vendita a RedBird la scorsa estate -, Moncada avrebbe prerogative più ampie all’interno del club, più trasversali, anche se le discussioni finanziarie sono ora di competenza di Furlani”.
Il suo arrivo in Italia è stato “parte di un profondo cambiamento nella strategia di reclutamento”.
“Dopo molti anni in cui ha arruolato delle stelle, il Milan aveva deciso di concentrarsi maggiormente sui giovani giocatori, portati a maturare nel giro di due o tre anni ad un livello molto alto. Supervisionando i dipartimenti dati e scouting, Moncada ha quindi promosso le visite di Theo Hernandez, Ismaël Bennacer e Rafael Leao. E il modo in cui è riuscito a facilitare i trasferimenti di Pierre Kalulu (Lione) e Fikayo Tomori (Chelsea) è stato molto apprezzato internamente”.
I procuratori che lo conoscono bene dicono di lui che «conosce molto bene i file ed è a suo agio sia con i dati che con gli atleti» e che «dove altri interlocutori glissano su certe domande, lui risponde chiaramente. E’ un sì o un no. Non ci sembra di perdere tempo». Un altro agente sorride: «Ha un modo molto naturale di vendersi, quasi candido. È una persona intelligente, che si adatta molto bene alle situazioni».
Quest’estate Monaco, che lo ha lanciato nel 2021, ha provato a riprenderselo, ma senza successo. Continuerà a Milano, “nella più completa discrezione“.