Il riscatto dopo la delusione della 10 km. “E’ come se avessi bisogno di una delusione. Così si accende la miccia. Mi arrabbio, la prendo sul personale”

Argento e bronzo, sempre in coppia. Uno dietro l’altro. Gregorio Paltrinieri e Domenico Acerenza, i campioni del nuoto di fondo azzurro, si sono ripresi dalla delusione della 10 km di qualche giorno fa e hanno vinto due medaglie nelle acque libere di Fukuoka, ai Mondiali in Giappone. Dietro all’immarcabile, mostruoso (e olimpionico campione in carica) Florian Wellbrock che parte e arriva in testa in 53’58″0.
Ai 2.5 km avevano già ceduto tutti gli avversari tranne Paltrinieri e Acerenza, rimasti nella sua scia fino alla fine. Paltrinieri tocca in 54’02″5, Acerenza in 54’04″2. L’altro tedesco Oliver Klemet – bronzo nella 10 chilometri – è quarto a quasi un minuto (54’57″2). Ancora più lontani gli altri protagonisti della vigilia tra cui l’ungherese vicecampione della 10 km Kristof Rasovszky, settimo a 1’25, o l’ucraino bronzo uscente Michajlo Romanchuck, a 1’39.
Mai banale si conferma Paltrinieri, nelle interviste post-gara: “Sono molto contento perché non immaginavo di disputare questa gara. Speravo di rimanere attaccato ai migliori; stavo meglio in acqua rispetto all’altro giorno e c’era rammarico per il risultato della dieci chilometri. Ho l’impressione che per avere stimoli è come se avessi bisogno di una delusione. Così si accende la miccia. Mi arrabbio, la prendo sul personale. Così ho conquistato questa medaglia con determinazione, fermezza e ne sono contento. La tattica era stare sui piedi di Wellbrock che in questo momento appare il più forte di tutti. Questo secondo posto è una certezza e nasce dalla mia voglia di vincere sempre a prescindere dalle condizioni di salute o dallo stato di forma. E’ una bella medaglia perché non avevo grosse aspettative”.