Non c’eravamo più abituati. La resa di Greg negli 800 metri, staccatissimo: “Una fatica immane”. Dopo 14 anni O’Callaghan si prende il primato mondiale dei suoi 200 stile femminili

Prima Paltrinieri. Si tuffa per la finale degli 800 stile ai Mondiali, in una piscina che gli è sempre meno amica. Il tempo della prima vasca “e già non ne avevo più, una fatica immane”. Greg pagherà 50 metri dopo 50 metri, chiudendo male una gara nuotata a livelli razzo dagli avversari. Ottavo, staccatissimo, mentre il tunisimo Hafnaoui si prendeva l’oro e Wiffen, quarto, gli strappava pure il record europeo con 7’39″19.
Poi, dopo, Federica Pellegrini. Sconfitta, se così si può dire, in contumacia. La 19enn australiana Mollie O’Callaghan plana sull’acqua dei “suoi” 200 stile, e con 1’52″85 frantuma il record mondiale che apparteneva alla Divina dalla bellezza di 14 anni: uno di quelli firmati quando ancora si poteva nuotare “in gomma”, coi costumoni. Era il 2009: era il primato più longevo, tra le donne. Aveva detto di essere preparata all’evento: “È normale, tanto più dopo 14 anni. Poi se succederà o non succederà di pochissimo, io sono preparata”. E’ successo.
Anche Paltrinieri, un po’, dice che se l’aspettava questa resa: “Non ne avevo proprio. Il mare ti permette strategie per superare le avversità, la piscina no. Ieri avevo tirato molto, avevo dato tutto in batteria. Non mi aspettavo un tempo così alto. Gli altri sono andati forte. Vedevo, ma è stata una fatica immane dal primo 50. Mi sono buttato e mi sentivo stanco. Peccato. Pensavo di risolverla meglio, non così male. Ho pagato tantissimo lo sforzo di ieri. Difficile lottare contro avversità così grosse. In mare avevo iniziato male ma ho messo le pezze. In piscina non ci sono giochetti, o ne hai o ne hai“.
Completa il quadro della giornata storta del nuoto italiano Niccolò Martinenghi, fuori dal podio nei 50 rana.