Lo scontro fra due protagonisti della scena hip-hop italiana, tra accuse di plagio, frecciate trasversali, insinuazioni su biglietti regalati a concerti
Chi ha detto che certe cose debbano accadere solamente oltreocèano? Che le battles a colpi di slang e di rime beffarde siano una prerogativa esclusiva di quelli nati in qualche quartiere di Los Angeles o all’ombra del Brooklyn Bridge? Quel che sta avvenendo in questi giorni fra Salmo e il napoletanissimo Luchè, due fra i più grandi nomi della scena Hip-Hop Italiana, oltre a rappresentare uno dei “dissing” italici più seguiti di sempre, va a smantellare categoricamente qualunque tipo di pregiudizio in tal senso. Anche in Italia esistono rivalità fra artisti dello stesso genere musicale. Anche in Italia non ce le si manda a dire. Con buona pace di Jay-Z e Kanye West.
Storia di uno scontro di mezza estate. Potremmo definire così, scusandoci con Shakespeare per la mezza citazione, ciò che sta avvenendo in questi giorni fra due mostri sacri della scena hip-hop italiana, Salmo e Luchè. A dire il vero, tutto comincia nell’estate del 2019, quando Salmo pubblica un post sui Social: “A cinque settimane dall’uscita Machete 4 è ancora il disco più venduto in Italia. Playlist dopo nove mesi è ancora nella Top 5. Facile raggiungere la prima posizione, difficile restarci. Funziona così! So che può dare fastidio e chiedo scusa per lo sboronata ma questi sono i due migliori album usciti nel 2018 e nel 2019 – Salmo”. Insomma, non proprio un’ode agli altri artisti che avevano pubblicato degli album in quel periodo. Altri artisti che rispondevano ai nomi di Guè Pequeno, Marracash e Luchè.
E proprio la risposta del rapper di Marianella non era tardata ad arrivare. Luchè, infatti, sempre in quel periodo, aveva definito le parole di Salmo (autoproclamatosi il migliore) come un’offesa al lavoro degli altri. Ed è lì che è cominciata la rivalità tra i due. “Rapperino invidioso che dal vivo fa schifo”, la controrisposta piccata di Salmo. Luchè non aveva battuto ciglio e anzi, aveva rilanciato: a suo parere, infatti, “Marylean” – quinta traccia di Machete 4 – era stata scopiazzata dalla sua Je Ce Credevo. Non solo. “In Playlist ci sono almeno 5-6 rime identiche alle mie.”. Ormai la diatriba era stata aperta. Tanto per non farsi mancare nulla, tra le altre cose, Luchè sosteneva pure di conservare, in un telefonino Inglese, un messaggio di Salmo in cui si complimentava con lui per l’album “Malammore”.
Dopo qualche annetto di calma apparente, molto apparente in verità, arriviamo, quindi, all’estate del 2023, quella attuale. Quella del definitivo scontro frontale intrapreso a colpi di rime taglienti e beat sontuosi (stiamo pur sempre parlando di due fuoriclasse della scena Italiana). Poco più di una settimana fa, in occasione di una sua partecipazione a “RedBull 64 Bars”, Salmo ci ricasca. O meglio, ci riprova. Citando, in maniera neanche troppo velata, Luchè nelle strofe:
“L’inferno lo conosco bene
Ci tornerei per farci un mese
Una vita di promesse spese
Drin… squilla il telefono inglese”
Veramente esiguo, lo spazio lasciato all’immaginazione da parte dell’artista Sardo. Difatti, la replica di Luchè, anche in questo caso, è stata tempestiva. Nemmeno una settimana dopo, il rapper Partenopeo ha risposto alla provocazione di Salmo pubblicando sul proprio canale Youtube un pezzo intitolato “Estate dimmerda 2”, parafrasando sarcasticamente un vecchio successo del rivale risalente al 2017.
Fra le altre cose citate nella canzone, anche il fatto che Salmo avesse regalato diecimila biglietti per il suo concerto a San Siro. Oltre ad un audio in cui l’artista di Olbia, durante un live, ammetteva di essersi complimentato con il collega, leggere per credere:
“Sono veramente contento di poter condividere il palco con uno dei miei rapper preferiti, un mostro sacro, raga. Fatemi sentire la voce per Luchè”.
I giorni successivi sono stati tutti all’insegna delle schermaglie, delle repliche, delle controrepliche, delle storie su instagram, di vari pezz(on)i pubblicati sulla rete (l’uno in risposta all’altro) da parte dei due artisti… e della musica. Già, la musica. La vera vincitrice di questa faida. Perché al di là delle loro beghe personali, Salmo e Luchè hanno dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, che attraverso i loro beat sempre all’altezza, riescono a dare il meglio di sé anche in queste occasioni. Non ci è dato sapere, invece, se e quando sarà messa la parola “fine” a questa sorta di telenovela estiva. Ma fin quando c’è il flow, forse nemmeno ci interessa.