Guardarlo giocare è come viaggiare nel tempo. Ha un’attrazione magnetica con la palla e la capacità di trovarsi al momento giusto nel posto giusto

The Athletic traccia un profilo di Mateo Retegui: “l’ingordo capocannoniere che Mancini paragona a Batistuta“. Guardarlo giocare, scrive, è come viaggiare nel tempo.
“Guardare Mateo Retegui giocare a calcio sembra un po’ come viaggiare nel tempo”.
“Dimenticate i falsi nove, i calciatori specializzati in assist, l’attacco multifunzionale. Retegui è stato messo su questa terra per fare una cosa e una soltanto: prendere gigantesche, gioiose manciate di palle e spingerle in rete”.
Un calciatore così elementare, scrive il quotidiano, ha qualcosa di innegabilmente seducente, anche soltanto a livello concettuale.
“Salta sempre, si scatena, irrompe. Colpisce la palla con tale violenza che ti chiedi cosa abbia fatto la rete del gol per offenderlo. Non testa la palla, la colpisce. Spara”.
La domanda che si pone The Athletic è: è davvero bravo?
“Questa resta una domanda aperta, ma è molto difficile che non piaccia”.
Retegui proviene da una famiglia dedita all’hockey su prato: sia sua sorella che suo padre giocano ad hockey e per un po’ è sembrato che anche lui dovesse seguire la stessa strada, poi, però si è unito al Boca Juniors nel 2016.
“Inizialmente, Retegui era un centrocampista difensivo. Conserva ancora un po’ dello spirito del cane da guardia oggi, attaccando i difensori, ma i suoi allenatori dell’accademia lo hanno spinto in avanti e hanno fatto una scoperta gradita: Retegui può finalizzare. Piede destro, piede sinistro, di testa: non gli importava molto”.
Dopo aver collezionato gol a livello giovanile, Retegui ha fatto il suo debutto senior nel Boca nel 2018, sostituendo Carlos Tevez in una partita di campionato. Poi è andato in prestito all’Estudiantes e a Talleres. La sua vera esplosione è arrivata nel 2022, quando con il Club Atletico Tigre ha segnato 23 reti in tutte le competizioni e ha finito la stagione del campionato argentino come capocannoniere.
Retegui è opportunista, istintivo ed ha un vero e proprio talento “nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto. È uno di quei giocatori per i quali la palla sembra avere un’attrazione magnetica“.
Ora su di lui c’è l’interesse della Fiorentina, della Lazio e dell’Inter.
“Sarà interessante vedere se può trasformare la sua forma promettente negli ultimi 18 mesi in qualcosa di più sostanziale, se può continuare a saziare la sua sete di gol in Italia”.
Chi lo ha seguito finora assicura che ha il talento per far bene in Europa.