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Scherma, l’oro di Marini con la spalla infortunata: «Ho evitato le infiltrazioni, volevo capire fin dove potessi spingermi»

Si dovrà operare il 2 agosto a Bologna. Alla Gazzetta: «Non avevo grandi sensazioni, credevo sarei arrivato al secondo turno»

Scherma, l’oro di Marini con la spalla infortunata: «Ho evitato le infiltrazioni, volevo capire fin dove potessi spingermi»
Gold medallist Italy's Tommaso Marini celebrates on the podium after winning the final of the Foil Men's Senior Individual, as part of the FIE Fencing World Championships at the Fair Allianz MI.CO (Milano Convegni) in Milan, on July 27, 2023. (Photo by Andreas SOLARO / AFP)

Ieri pomeriggio ai Mondiali di scherma, l’Italia ha conquistato un altro oro favoloso, quello di Tommaso Marini che ha vinto la finale fioretto contro lo statunitense Itkin. 15 a 13 il punteggio finale, l’italiano aveva allungato fino ad arrivare sull’11 a 6. Poi la rimonta dell’americano e il forcing finale di Marini che conquista la medagli più importante.

La Gazzetta ricostruisce il suo percorso ai Mondiali e riporta le sue dichiarazioni dopo la vittori. Agli ottavi ha eliminato il connazionale Filippo Macchi, poi il francese Savin ai quarti e la bestia nera Lefort in semifinale. Un anno fa in Egitto Lefort gli aveva soffiato la finale, quest’anno Marini si è preso la rivincita:

«La finale è stato il mio assalto più bello perché mi ha regalato il primo oro individuale, un successo che non potrò mai dimenticare. Ma quello più importante è stato nei quarti perché mi ha dato la sicurezza della medaglia. E pensare che non avevo grandi sensazioni per questi Mondiali, credevo sarei arrivato solo al secondo turno. Ma la testa ha retto bene. Quando Itkin mi ha rimontato ho mantenuto il sangue freddo e mi sono detto che dovevo ricostruire tutto punto dopo punto. Ha funzionato».

Il pessimismo di Marini probabilmente era dovuto alla sua assenza agli Europei di scherma a Plovidiv per un infortunio alla spalla piuttosto serio. Si dovrà operare il 2 agosto a Bologna:

«Ho stretto i denti evitando le infiltrazioni perché volevo sentire tutto il dolore e capire fin dove potessi spingermi negli allunghi . Rispetto all’anno passato tecnicamente mi sono evoluto. È stato bello vincere questo oro in casa, dentro a una atmosfera magica. Mi servirà per addolcire il momento difficile che mi attende con l’intervento chirurgico e la convalescenza. Poi ci saranno nuove sfide. Ma prima voglio vincere anche l’oro a squadre. Con i miei compagni ce la possiamo fare, perché due ori in un colpo solo sono meglio di uno. Se punto a Parigi? Non so nemmeno se ci andrò, ma mai dire mai».

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