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Scherma: oro Italia. Sconfitta la Francia 45-32: «Batterla con questo scarto è da annali»

Sulla Gazzetta le parole di Cimini, Di Veroli, Santarelli e Vismara. Storico oro, non succedeva dal 1993 e l’anno scorso era sfuggito proprio contro la Francia

Scherma: oro Italia. Sconfitta la Francia 45-32: «Batterla con questo scarto è da annali»
Db Milano 29/07/2023 - Campionati Mondiali di Scherma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Davide Di Veroli-Federico Vismara-Gabriele Cimini-Andrea Santarelli

A differenza del nuoto italiano, la scherma fa incetta di medaglie al Mondiale di casa. A Milano ieri sono arrivati due ori, uno nella finale femminile di fioretto e l’altra, più storica e a sorpresa, nella finale maschile di spada.

Arianna Errigo, Martina Favaretto, Francesca Palumbo e Alice Volpi conquistano l’oro contro la squadra di scherma della Francia, confermando ancora una volta che la scuola di scherma femminile italiana è tre le prime in assoluto al mondo. Più a sorpresa l’oro maschile nella spada con Gabriele Cimini, Davide Di Veroli, Andrea Santarelli e Federico Vismara, ancora contro la Francia.

Era dal 1993 che la spada italiana non saliva sul gradino più alto del podio. Lo ricorda la Gazzetta:

La medaglia più pregiata, a livello di squadra, infatti mancava nel forziere azzurro da 30 anni, esattamente dall’edizione dei Mondiali di Essen 1993 quando il quintetto Cuomo- Mazzoni- Milanoli-Pantano-Randazzo (all’epoca si tirava in cinque) salì sul gradino del podio domando la Francia. Un successo netto e a tratti perfino facile visto il divario di tredici stoccate (45-32, ndr), abbastanza inusuale in una finale che metteva di fronte le squadre protagoniste della battaglia per l’oro dodici mesi prima in Egitto“.

Quest’oro ha, quindi, anche il sapore della rivincita. Come dichiarato anche dagli spadaccini, a cominciare da Santarelli:

«Quando l’Italia ha vinto l’ultima volta con la spada a squadre io ero nato da un mese perciò penso che abbiamo davvero fatto la storia. Sentivo che avremmo preso l’oro. Lo avevo anticipato venerdì a Vismara e al mio maestro Andrea Candiani. Volevamo una rivincita. Siamo saliti in pedana concentrati, poi il resto è arrivato da solo grazie al sostegno del pubblico, mai visto così caldo. A un certo punto mi sembrava di volare sulle ali dell’entusiasmo che ci trasmettevano i tifosi. È stata una sensazione bellissima».

Di Veroli: «La sconfitta dell’anno passato ci era rimasta a lungo sullo stomaco. Avevamo un po’ di rabbia dentro che adesso abbiamo sbollito. È stato bello rivincere questo titolo a 30 anni di distanza in casa, in un ambiente che ci ha dato la spinta giusta. Ci siamo preparati benissimo per questo appuntamento, lavorando forte per evitare quegli errori che sono costati l’oro un anno fa. Adesso ce lo abbiamo al collo noi. È giusto così. Ce lo meritiamo. Mi sentivo in obbligo di chiudere alla grande per quello che avevano fatto i miei compagni, tirando benissimo, negli assalti precedenti. E battere la Francia, un avversario fortissimo, con questo scarto è da mettere negli annali».

Gabriele Cimini: «Contro la Francia serve avere un vantaggio largo perché è una squadra che ha la forza di recuperare. Perciò abbiamo tirato ogni colpo con rabbia e cattiveria. Quello che ci voleva per vincere una finale così».

Federico Vismara: «Venivamo da una stagione tosta e difficile, ma siamo stati all’altezza. Di Veroli, con le ultime quattro stoccate ha dimostrato a tutti di essere davvero il numero 1 del ranking. La nostra forza è la condivisione e metterci a disposizione l’uno degli altri senza prevaricazioni, siamo tutti uguali. Siamo una bella squadra, davvero come dice Santarelli abbiamo fatto la storia. Anzi la stiamo facendo ormai da due anni».

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