La Serie A sta sparendo. L’elenco degli addii è impressionante. È un colpo quasi mortale all’industria calcio. Un tema che andrebbe affrontato
Se il calcio è un’industria, e lo è. Se è un’industria tra le prime dieci a livello nazionale, e lo è. Quel che sta avvenendo in questi giorni dovrebbe essere un’emergenza nazionale. Perché l’Arabia Saudita si sta mangiando quel che resta della Serie A. Che già di suo era un campionato mediamente deprimente, che ha sì messo in mostra il gioco scintillante del Napoli di Spalletti ma che tutto sommato ogni giornata presentava due al massimo tre (ma siamo molto generosi) partite accettabili. Il resto potevano guardarsele giusto i parenti dei calciatori in campo. Qualcuno potrebbe obiettare che il bistrattato campionato ha comunque portato tre squadre in altrettante finali europee. È vero. È anche vero – e non va dimenticato – che l’Inter è arrivata alla sfida decisiva contro il Manchester City grazie a una fortuna sfacciata al sorteggio da parte delle tre italiane rimaste (Inter, Milan e Napoli). Dubitiamo che le nostre squadre avrebbero eliminato Bayern o Real Madrid. Non a caso le tre finali sono state tutte perdute.
In ogni caso se la precedente stagione il nostro campionato poteva essere etichettato come mediocre, come definire quello che sta per iniziare visto che – uno dopo l’altro – stanno andando via tutti i calciatori migliori della Serie A?
Se n’è andato Tonali non in Arabia Saudita ma in una squadra – il Newcastle – di proprietà saudita.
Se n’è andato Brozovic (lui sì in Arabia Saudita).
Lo sta raggiungendo Milinkovic Savic che lascia la Lazio per 40 milioni di euro.
Se n’è andato Skriniar approdato al Psg.
Sta per andarsene Kim, si aspetta solo che il Bayern paghi la clausola.
Sta per lasciare la Serie A Onana (altro interista) che approderà al Manchester United.
Al momento anche Lukaku è lontano dall’Inter e dall’Italia.
Di Maria ha salutato la Juventus.
Pogba sta pensando all’Arabia Saudita.
Vlahovic potrebbe emigrare in Premier.
Osimhen potrebbe andare a giocare al Psg.
Finito? No. C’è ancora Zielinski che potrebbe andare a giocare in Arabia Saudita per una somma tra i 20 e i 25 milioni.
Chi resterebbe a giocare in Serie A? Per quali calciatori le tv dovrebbero gonfiare le tasche dei club di Serie A?
Stiamo assistendo a un impoverimento spaventoso dell’industria calcio in Italia. Perché l’industria calcio non sono solo le Nazionali. È il campionato. Perché dovremmo pagare per vedere giocare squadre che di fatto sono rimanenze?
E siamo appena all’11 luglio. Davanti ci sono ancora 50 giorni di calciomercato. La Serie A ci sembra che abbia poche armi per difendersi. I presidenti sono quasi tutti alla canna del gas. Anni fa, venne rifiutata sdegnosamente la ciambella di salvataggio dei fondi e ora non resta che badare all’interesse immediato (i soldi incassati) e far finta di non vedere che di fatto la Serie A si sta trasformando in una Serie A2. Per i cui diritti tv, ovviamente, nessuno offrirà cifre da capogiro.