Il ritratto della Süddeutsche: a 43 anni ha fatto la storia del torneo e attraversato le epoche, “la mia vittoria più grande è l’equità salariale”
C’era una volta Serenza. Ma c’era stata prima, c’è stata durante e c’è dopo, Venus. La regina di Wimbledon, 43 anni, in una veste bianca immacolata e sottile. Non Camilla. Venus. Colei che “ha contribuito a plasmare la storia di Wimbledon per oltre 25 anni“, scrive la Süddeutsche Zeitung che le dedica un bel ritratto. Dal suo debutto nel 1997 quando aveva 17 anni. La storia la sapete tutti, è un colossal da Oscar quello delle sorelle Venus e Serena, e del padre Richard.
Venus Williams ha attraversato le epoche: ha giocato contro Martina Hingis, Arantxa Sanchez-Vicario e Stefanie Graf. Visto che a differenza di cotanta sorella non ha evidentemente voglia di smettere e divertirsi il Club di Wimbledon le ha dato una wild card e un tappeto verde. Oggi esordisce contro l’ucraina Elina Svitolina, classico “popcorn match” di giornata.
E’ meno glitterata di Serena, ma è terribilmente ironica e affilata. Quando un paio di settimane fa ha battuto Camila Giorgi dopo che l’italiana aveva esultato per una sua caduta, ha sorriso: “Strano che non sia la numero 1 al mondo…”. Ora quando un giornalista a Wimbledon in questi giorni le ha chiesto perché continuasse a giocare a 43 anni, ha risposto: “Perché i benefici assicurativi del tour sono eccellenti”.
Il fatto che continui a giocare, scrive ancora la SZ, “è una sorta di apprezzamento delle proprie capacità“. Ma soprattutto “giocare a tennis è la sua professione. Il fatto che ora sia anche un’imprenditrice e che abbia fondato un’azienda di interior design, tra le altre cose, non cambia la sua immagine di atleta. Venus Williams aveva 14 anni, era appena una bambina, quando divenne una tennista professionista. Ha vinto sette titoli Slam, quattro ori olimpici (tre volte in doppio con la sorella Serena, una volta in singolare)“.
“Nel corso degli anni è diventata una specie di santa patrona del tennis femminile; ha aperto la strada a un’intera generazione di giocatori di colore, da sua sorella Serena, che le è succeduta ma da tempo si è ritirata, a Coco Gauff, 19 anni, che adora Venus come modello. E nel 2007 ha svolto un ruolo chiave nel garantire che l’All England Lawn Tennis and Croquet Club, che ospita un torneo femminile dal 1884, adeguasse finalmente il montepremi a quello degli uomini“. La parità retributiva a Wimbledon, lo vede come “il più grande successo della mia carriera”.