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Sonego: «Berrettini mercoledì ha spinto per il rinvio, la partita in tre giorni lo ha favorito»

Dopo la sconfitta a Wimbledon: «Non volevo che si rinviasse perché lui non era più a suo agio, ho accettato perché è un amico. Il primo giorno ero stato superiore».

Sonego: «Berrettini mercoledì ha spinto per il rinvio, la partita in tre giorni lo ha favorito»
Italyís Lorenzo Sonego plays a backhand return during the men's single semi-final of the Davis Cup tennis tournament match between Italy and Canada at the Martin Carpena sportshall, in Malaga on November 26, 2022. (Photo by JORGE GUERRERO / AFP)

Ieri, a Wimbledon, Matteo Berrettini ha battuto l’amico Lorenzo Sonego dopo 3 ore e 21 di match spalmato in tre giorni a causa della pioggia. Il punteggio finale è stato di 6-7, 6-3, 7-6, 6-3. Sonego ha commentato l’esito del match dichiarando che il rinvio ha favorito Berrettini, che ha spinto in tal senso.

Sonego ha detto:

«Ho giocato bene, ma Matteo poi ha preso fiducia e io ho sbagliato alcuni colpi decisivi. Faccio i miei migliori auguri a Berrettini, spero vada il più avanti possibile».

La partita in tre giorni ha favorito Berrettini, in condizioni fisiche precarie? Sonego non ha dubbi:

«Secondo me sì, perché nel primo giorno ero stato nettamente superiore. Mercoledì, quando il match è stato interrotto per la seconda volta per campo scivoloso, Matteo spingeva per rinviare la partita. Io non volevo perché lui non era più a suo agio. Ma ho accettato perché è un mio grande amico. Altrimenti non lo avrei fatto».

Berrettini non ritiene di essere stato aiutato dal rinvio.

«Sinceramente non so se il rinvio mi ha aiutato, anche se ammetto che dopo i primi due set ero così stanco che mi sembrava di averne giocati sette… In ogni caso, battagliare con il tuo più grande amico nel tour non è mai facile quando stavo male, Lorenzo mi chiamava sempre, sempre. Non lo dimenticherò mai».

Berrettini sembra essere venuto fuori dal:

«peggior momento della mia carriera. È iniziato dopo i recenti infortuni e quel maledetto match perso malamente a Stoccarda proprio contro Lorenzo. Avevo tante di quelle cose che mi giravano in testa, anche perché sono uno che
pensa troppo… Sono stati giorni molto duri, mi hanno davvero buttato giù e mi hanno fatto vivere il tennis come qualcosa che dovevo fare e che non mi divertiva più. Quella batosta a Stoccarda mi ha fatto bene. Ho voluto essere qui e giocare a ogni costo, ne avevo bisogno per continuare. Fisicamente e mentalmente sto meglio. E ora, dopo questa vittoria, ho ritrovato il sorriso».

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