In conferenza stampa: «Ho parlato con tre società italiane, due francesi, ho avuto contatti con Arabia, Emirati Arabi e Qatar, ma ho scelto la Salernitana»

L’allenatore della Salernitana, Paulo Sousa, ha parlato in conferenza stampa, la prima della stagione del club granata. Sousa ha toccato diversi argomenti, compreso il Napoli, alla cui panchina, ad un certo punto, è sembrato vicinissimo. Il Napoli è stato l’argomento di apertura della conferenza stampa di Sousa.
«Alcuni giornalisti hanno seminato odio nei miei confronti, per il rapporto che c’era tra di noi mi aspettavo un comportamento diverso. Parto dall’inizio. Quando ho firmato per la Salernitana ho accettato tutte le condizioni, mi avevano chiesto di mantenere la Serie A. Poi toccava alla proprietà decidere se depositare il rinnovo biennale o interrompere il rapporto lavorativo, entro il 10 giugno hanno esercitato questo diritto di opzione e non ho mai avuto dubbi su quello che potevamo fare insieme. Non a caso ho lavorato insieme a loro per il ritiro, per l’allestimento di una rosa competitiva, per l’organizzazione delle amichevoli. La mia finestra personale mi consentiva di parlare con altri club eventualmente interessati. E questo è successo. Ho parlato con tre società italiane, due francesi e il mio agente ha avuto contatti con l’Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar ma ho scelto io di restare a Salerno perchè credo nel progetto della Salernitana e nella preparazione importante del nostro direttore sportivo. Ho scelto di rimanere qui perchè quello che ho vissuto nei mesi precedenti con i calciatori, con lo staff, con l’amministrazione, con il presidente e con la città è stato bellissimo e sono cose difficili da trovare. Se vado nel mio passato è difficile ritrovare questo insieme di cose che mi hanno permesso di lavorare al meglio. Ho voglia di restare qua, sono felicissimo di essere l’allenatore della Salernitana. Credo che questa società ha bisogno di crescere giorno dopo giorno a livello professionale. Ogni componente è importante e incide: i giornalisti, il pubblico, tutto ciò che ruota attorno alla società. E tocca anche a voi veicolare messaggi giusti. Noi vogliamo competere alla pari con tutti pur sapendo che ci sono avversari più avanti di noi».
A Sousa è stato chiesto se è felice della fiducia accordatagli dalla Salernitana.
«Chiarisco che hanno esercitato il diritto negli ultimi giorni, si poteva anche fare prima. Magari dopo le vittorie contro Udinese o Atalanta. Nel frattempo io ho sempre lavorato in ottica futura. Ho detto a loro, come a voi, il mio modo di vedere il calcio e come dobbiamo migliorare la rosa. Quello che dico oggi l’ho affermato già nei quattro mesi pur essendo focalizzato sulla salvezza. Una volta raggiunto l’obiettivo ci siamo confrontati su tanti aspetti proiettandoci a una stagione in cui la Salernitana dovrà essere competitiva in casa e in trasferta contro chiunque. Ovviamente per salvarci».
Iervolino è ambizioso, lei è un allenatore ambizioso, la città è ambiziosa. Qual è il suo reale obiettivo?
«Dal punto di vista sportivo so che noi dobbiamo salvarci. E’ importante creare una base di rosa che ti permetta di mantenere certi livelli e di difendere la categoria. Che sia una difesa a tre o a quattro voglio una Salernitana competitiva. Non sono i sistemi che fanno la differenza, conta il gioco di intelligenza, di posizione e di crescita individuale che passa dalla conoscenza del gioco. La questione mentale è associata a quella tecnica e tutti saranno importanti. Ci vuole realismo e dobbiamo ricordare chi siamo. Il percorso è progressivo e passa dal consolidamento. Il presidente ha salvato questa società e ha investito, poi c’è la città e deve rendersi conto di quanto può incidere in questo processo. Non voglio che i tifosi siano condizionati da quello che leggono o da quello che sentono, basterà testimoniare il loro amore soprattutto nei momenti più difficili. E chi ama ci sarà, in casa e fuori, per aiutarci. Noi dobbiamo renderli orgogliosi di competere a certi livelli, superiori a quelli a cui erano abituati».